Richmond, in Virginia, è una città di contrasti. Simboli del mondo moderno tutto attorno, accanto a pezzi di storia. Il centro ospita una piccola casa con muri di pietra, in cui i visitatori si radunano per salutare un grande uomo. Sebbene egli non vi abbia mai vissuto, molte delle sue cose sono ora conservate qui. E mentre alcuni vengono per una fugace occhiata alle proprietà del genio pazzo, altri possono avvertire la sua presenza mentre osserva, vaga per le sale e guarda le cose che un tempo gli appartenevano.
Se sia lui o meno che cammina per le sale, sono in troppi ad ever visto cose inspiegabili. Considerando l’oggetto delle mostre, i fantasmi sembrano essere appropriati.
Ci sono molte persone nella letteratura horror che i fan chiamano luminari o eroi, ma ve ne sono veramente poche i cui nomi evocano riverenza e rispetto al punto che sembra che la comunità horror li paragoni a dei. Nomi come Lovecraft, King e Mattheson evocano tutti forti sensazioni, ma nessuno di loro sovrasta il Padrino del gotico horror americano: Edgar Allan Poe. Dal momento che la sua morte è circondata dal mistero, molti si recano ogni anno a Baltimora, nel Maryland, per porgere i propri saluti al maestro. Ma a Richmond, in Virginia, c’è un’altra casa che ospita alcuni segreti di Poe, e che potrebbe ricevere visite sporadiche dallo stesso uomo.
La storia
Mentre è ancora discussa l’esatta data di costruzione della casa, la datazione scientifica delle assi del pavimento della piccola abitazione suggeriscono che fu costruita nel 1754 o intorno a quella data. Ciò che c’era a quel tempo è ignoto (probabilmente una piccola casa privata), ma nel 1909 un gruppo di cittadini di Richmond presentò una petizione all’amministrazione locale per riconoscere i contributi di Edgar Allan Poe. Mentre il loro desiderio di avere una statua eretta in suo onore fu loro negato (poiché era considerato un cittadino di cattiva reputazione, grazie agli sforzi del misantropo Rufus Griswold), essi cominciarono a creare una raccolta di articoli appartenuti all’autore. Nel 1911 la collezione trovò una casa dentro la “Little Stone House”, soltanto pochi isolati dall’abitazione in cui Poe visse in gioventù con la sua famiglia adottiva (gli Allan, da cui egli prese il suo secondo nome) e dal suo primo impiego, il Southern Literary Messenger.
Poco tempo dopo che la collezione prese residenza, cominciarono le storie di fantasmi. Se frutto di un’immaginazione iperattiva dovuta all’influenza di Poe o a legittimi fenomeni, ci sono da allora segnalazioni da centinaia di persone che sostengono di vedere e sentire un mucchio di cose strane.
Fantasmi
Hanno la fama di essere almeno tre gli spiriti senza quiete che infestano la piccola casa e si fanno riconoscere abbastanza spesso. I primi due, una coppia di bambini biondi, si crede siano membri della famiglia che costruì la casa. Mentre non sono stati mai visti di persona, né si sono fatti riconoscere spesso, tendono a mostrarsi in fotografie prese dagli ospiti del museo. In foto di matrimoni o in scatti di vacanze, la coppia tende a “bombardare” foto a caso. La cosa più sconcertante è che, mentre il fenomeno sta andando avanti da più di vent’anni, i bambini nelle foto appaiono esattamente gli stessi e non invecchiano mai.
L’identità dell’altra apparizione non può essere indicata con sicurezza, ma molti di quelli che lavorano al museo e lo visitano sono sicuri di conoscere esattamente chi sia e perché sia là. Spesso visto come una figura indistinta, si crede che sia lo spirito inquieto dello stesso Edgar Allan Poe che visita le stanze, attaccato ad alcuni oggetti in mostra al museo. Si pensa sia particolarmente attaccato a uno specchietto che un tempo apparteneva alla sua giovane moglie Virginia, così come al suo bastone da passeggio che lasciò a Richmond due settimane prima della sua morte.
Che sia lui o no, accadono cose strane al museo. Una storia racconta di una spedizione di pompon di Poe che furono misteriosamente disimballati e messi in fila su una cassa da mani mai viste, e senza far scattare l’allarme nel museo. Un’altra ha prodotto innumerevoli fotografie in cui sia i bambini che il misterioso “uomo ombra” sono chiaramente visibili.
Oggi
La stessa casa non è cambiata da quando fu costruita la prima volta, ma il museo si è allargato negli ultimi otto anni. Una teca per Poe fu costruita nel giardino, eretta coi mattoni recuperati dal Southern Literary Messenger. Furono anche piantate nel cortile piante descritte nelle opere di Poe. Il museo vanta inoltre una delle più grandi collezioni di oggetti appartenuti a Poe, incluso il letto della sua gioventù, dozzine di lettere e poesie scritte di suo pugno e una chiave che fu trovata su di lui quando morì, e il baule che apre.
Tempi migliori
L’Edgar Allan Poe Museum presenta parecchi grandi eventi per gli appassionati di Poe, dall’annuale Festa di Compleanno di Poe al mensile “Ore Infelici” che celebra l’opera e la vita di Poe. Ogni mese c’è qualcosa di nuovo da vedere, e la festa di Halloween non manca di certo. Il 2009 è il bicentenario di Poe ed è stato segnato come un anno pieno di eventi, visibili nel sito. Per quanto riguarda i fantasmi, bisogna solo visitarlo e tenere gli occhi aperti per vedere se i bambini misteriosi o l’uomo indistinto appariranno. I bambini sembrano preferire gente con macchine fotografiche, mentre l’ombra è stata vista in giardino, vicino alle proprietà più interessanti di Poe, ed è stata catturata in poche foto, alle spalle della guida, come se la stesse ascoltando.
Libera traduzione da Cold Spots: The Edgar Allan Poe Museum.
Le storie dei fantasmi sono certamente inventate a scopo propagandistico, ma una visita ai vari musei dedicati a Poe è sicuramente da fare.
Nella mia camera da letto ho un bella foto di Poe , incorniciata e appesa al muro. Prima di addormentarmi o in alcuni momenti riflessivi la osservo e guardo Poe dritto negli occhi. Ogni tanto dedico all’immagine di Poe un bella bevuta di vino bianco e dolce che tanto mi piace. In qualche modo siamo amici e nella mia mente mi piace pensare che il suo fantasma è lì vicino a me, anche se non posso vederlo. Sono sicuro che nell’aldilà ci stringeremo la mano e magari ci racconteremo qualche bella barzelletta. Poe è vicino a tutti noi e ci guarda da lassù, credetemi… 😉 🙂
Beh, che dire Pluto? Un bel pensiero sicuramente per Poe 🙂
Addirittura la foto appesa in camera? Devo procurarmela anche io 🙂
E come fai a dormire la notte senza la compagnia di Poe ? 🙁
Un vero e proprio altarino XD
Io la foto nn ce l’ho appesa sulla parete, mi basta avere Poe dentro al cuore e ricordarmi di lui sempre, soprattutto quando c’è qualche mistero da svelare… da quando ho “conosciuto” Poe sono diventato molto più osservatore, misterioso, sognatore… Grazie Poe!
Ottimo articolo!
“Nomi come Lovecraft, King e Mattheson evocano tutti forti sensazioni, ma nessuno di loro sovrasta il Padrino del gotico horror americano: Edgar Allan Poe.”
Musica per le mie orecchie!
“Voi tutti che avete aspirato all’infinito”, dice Baudelaire, “pregate per Poe che vede e che sa: intercederà per voi.” 🙂
Da quando conosco Poe immagino che dietro ogni situazione ce ne possa essere un’altra più oscura.
Ah, una cosa che non c’entra niente con i fantasmi, riguarda ”Lo scarabeo d’oro”. Da piccola avevo immaginato con un’amica una mappa che portava ad un albero sul quale c’era un teschio (su un ramo destro). Facendo passare una collana da un occhio del teschio si apriva la terra vicina all’albero dove si trovavano dei gioielli.
A quel tempo io non sapevo neanche chi era Poe.
Come si spiega???
Eri stata prescelta da Poe… o magari semplice inganno del subconscio: lo avevi sentito da qualche parte il racconto, ma vagamente e hai rielaborato tutto… ma come diceva Poe:
“Le facoltà mentali che si sogliono chiamare analitiche, sono, di per se, poco suscettibili di analisi.”
Ma non avevo mai sentito il racconto. Forse era un messaggio di Poe…