Le bufale di Edgar Allan Poe

Nell’opera I Literati di New York, al capitolo dedicato a Richard Adams Locke, Poe si riferì al suo tempo come all’epoca delle bufale. Hoax è la burla, l’imbroglio.

Nella storia della letteratura non sono poche le cosiddette “bufale”: romanzi e racconti offerti al pubblico come storie reali, per aumentare le possibilità di successo. Una storia vera, specialmente se avventurosa, bizzarra, desta curiosità nei lettori.

Anche Poe adottò questo stratagemma. Fra il giugno 1835 e l’aprile 1849, infatti, Poe pubblicò ben 6 bufale: 5 racconti e un romanzo, che purtroppo interruppe dopo alcuni capitoli.

Ma furono davvero tutte bufale nelle intenzioni di Edgar Allan Poe?

L’incomparabile avventura di un certo Hans Pfaall

L’incomparabile avventura di un certo Hans Pfaall” – titolo con cui il racconto apparve a partire dal 1850, dopo la morte di Poe, quindi – fu realmente una bufala?

Il titolo originale, “Hans Phaall — A Tale”, non lascia dubbi sulle intenzioni di Poe: un racconto, anche se satirico.

Hans Pfaall decollò con il suo pallone il 1° aprile (il giorno degli scherzi e delle burle). I nomi dei personaggi sono ridicoli: Professor Rubadub, Mynheer Superbus Von Underduk.

Eppure nel racconto c’è un certo rigore scientifico: Poe dissemina la storia di dettagli tecnici e scientifici per darle verosimiglianza, combinando alla perfezione i due elementi: scienza e satira.

Il racconto “Hans Phaall — A Tale”, scritto tra la fine del 1834 e il gennaio 1835, fu pubblicato sul «Southern Literary Messenger» nel giugno 1835.

Le avventure di Arthur Gordon Pym di Nantucket

Nel suo articolo “Don’t Believe Everything You Read: Hoaxes and Satire in the Narrative of Arthur Gordon Pym” Erik E. Harder (Cleveland State University, Cleveland, Ohio) sostiene che il romanzo Le avventure di Arthur Gordon Pym di Nantucket contenga elementi di bufala, satira e parodia.

Harder pensa che il Pym sia una satira della letteratura di viaggio e dei suoi autori, e infatti nella storia è più forte l’elemento satira rispetto all’elemento burla. E proprio per questo motivo il romanzo fallì come bufala, poiché non ingannò nessuno.

E fallì come bufala, continua Harder, o perché Poe non riuscì a tessere questo inganno o perché, cosa più probabile, creare una bufala non era la sua vera intenzione.

Il romanzo apparve per la prima volta in due puntate sul «Southern Literary Messenger» con il semplice titolo “Arthur Gordon Pym”:

  1. gennaio 1837, il capitolo I e parte del capitolo II (secondo The Poe Log dopo il 26 gennaio);
  2. febbraio 1837, il resto del capitolo II, tutto il capitolo III e i primi tre paragrafi del capitolo IV (secondo The Poe Log dopo il 3 marzo).

Una minima parte del romanzo apparve quindi sulla rivista, poiché in tutto i capitoli sono 25.

Il diario di Julius Rodman

L’annuncio che apparve sull’«Alexander’s Weekly Messenger» il 20 novembre 1839 lasciava ben pochi dubbi su quanto prometteva:

Nel corso del prossimo volume sarà offerta al pubblico la più interessante testimonianza mai scritta, il diario del Primo Uomo Bianco che abbia mai attraversato le selvagge lande occidentali e superato le disabitate creste delle Montagne Rocciose. Questo viaggio avventuroso, in cui una manciata di uomini ha affrontato pericoli difficili da credere, è avvenuto pochi anni prima dei tempi di Lewis e Clarke. Il manoscritto è ora nelle mani degli editori e nel numero di gennaio ne inizieremo la pubblicazione.

Nell’articolo “Poe’s Journal of Julius Rodman as Parody” John J. Teunissen e Evelyn J. Hinz sostengono che il Rodman fosse un attacco satirico contro i plagi dell’epoca e la credulità del pubblico.

Del Rodman scrisse Robert Greenhow in un documento del Senato degli Stati Uniti, ritenendolo un resoconto veritiero.

Secondo romanzo di Poe, ma rimasto purtroppo incompiuto, The Journal of Julius Rodman fu serializzato fra il gennaio e il giugno 1840 sul «Burton’s Gentlemen’s Magazine», in cui apparvero nei 6 numeri altrettanti capitoli.

Come fu concordato con W.E. Burton, avrebbero dovuto essere 12, ma la collaborazione fu interrotta.

La beffa del pallone

Il racconto che conosciamo con il titolo “La beffa del pallone” apparve il 13 aprile 1844 sul «New York Sun, Extra» con il sensazionalistico titolo “Astounding News by Express”.

Poe scrisse probabilmente il racconto a marzo, per farlo pubblicare il 1° aprile, ma ne fece ritardare la pubblicazione perché la burla non avrebbe avuto successo quel giorno.

L’articolo apparso sulla rivista parlava del passaggio di un pallone attraverso l’Atlantico in tre giorni, trasportando 8 passeggeri, partendo dal Galles e atterrando su un’isola al largo della costa della Carolina del Sud.

La storia di Poe originò una parodia, uscita proprio il giorno successivo, il 14 aprile 1844, su un altro quotidiano di New York, «The Mercury», intitolata “Astounding Intelligence from the Man in the Moon”.

Il racconto non ebbe successo e fu ristampato soltanto due volte mentre Poe era in vita, con il titolo “The Atlantic Crossed in Three Days…”: il 14 e il 16 aprile 1844 rispettivamente sul «The Sunday Times» e sul «Baltimore Sun». A partire dal 1850 fu pubblicato con il titolo “The Balloon Hoax”.

La verità sul caso del signor Valdemar

La storia del signor Valdemar aveva tutte le carte in regola per attrarre lettori. Il narratore spiega di essersi interessato al mesmerismo, una forma di ipnotismo che rende il soggetto incapace di provare dolore, sviluppato dal medico austriaco Franz Anton Mesmer nel XVIII secolo.

E racconta di voler ipnotizzare qualcuno in articulo mortis, al momento della morte, esperimento mai tentato da alcuno.

Racconto o bufala?

Una pubblicazione inglese del 1846 ha sicuramente fatto propendere il popolo britannico per la seconda ipotesi.

Mesmerism “in articulo mortis” è il titolo di un opuscolo di 16 pagine edito da Short & Co., sottotitolato “An astounding & horrifying narrative, shewing the extraordinary power of mesmerism in arresting the progress of death” (Una narrazione sbalorditiva e terrificante, che mostra lo straordinario potere del mesmerismo nell’arrestare il corso della morte).

Il raro opuscolo è stato acquisito dall’Edgar Allan Poe Museum di Richmond, in Virginia. La prefazione attesta che il racconto è “un semplice resoconto di fatti” e che “gli viene dato credito in America, dove ha avuto luogo l’evento”.

Ma non finisce qui: il racconto di Poe fu ripubblicato sul «Popular Record of Modern Science» di Londra, ma con il titolo “The Last Conversation of a Somnambule”.

Di questo fatto Poe si lamentò in Marginalia, dove scrisse che [il «Record»] «ha avuto anche l’impudenza di rovinare il titolo migliorandolo in “L’ultima conversazione di un sonnambulo” – una frase che non ha nulla a che fare con lo scopo, poiché la persona che “conversa” non è un sonnambulo».

Il 30 novembre 1846 Poe ricevette una lettera da Archibald Ramsay, farmacista di Stonehaven, Scozia. Ramsay chiedeva a Poe «se un opuscolo recentemente pubblicato a Londra (da Short & Co., Bloomsbury) sotto l’autorità del vostro nome e intitolato Mesmerism, in Articulo Mortis, è genuino».

Alla lettera Poe rispose un mese dopo, il 30 dicembre: «“Hoax” is precisely the word suited to M. Valdemar’s case».

E con questo fughiamo qualsiasi dubbio in proposito.

Il racconto “The Facts in the Case of M. Valdemar” apparve sul giornale «The American Review» nel dicembre 1845 e, quasi contemporaneamente, sul «Broadway Journal» il 20 dicembre.

Von Kempelen e la sua scoperta

Siamo all’inizio del periodo della corsa all’oro. Frotte di persone raggiungevano l’Ovest con la speranza di arricchirsi cercando pepite.

Le intenzioni di Poe, scrivendo questo racconto che tratta della trasformazione del piombo in oro, furono di porre un freno a questa febbre, come scrisse l’8 marzo del 1849, prima della sua pubblicazione, a Evert A. Duyckinck:

Caro signore,
se avete esaminato l’articolo su Von Kempelen che lasciai a vostro fratello, avrete capito a cosa miro. Ho voluto fosse una specie di «esercizio», o «esperimento», di stile plausibile, o verosimile. Si intende che non c’è una parola di vero dal principio alla fine. Credevo che scrivere con stile simile, della febbre dell’oro, non avrebbe potuto mancare di far colpo.

È mia sincera opinione che nove persone su dieci (anche fra le meglio informate) vi crederanno (purché il progetto non trapeli prima della pubblicazione) e che la burla, servendo così di freno improvviso, ma naturalmente solo temporaneo, alla febbre dell’oro, susciterà utilmente un po’ di chiasso.

[…]

Credo che questa burla sia il primo deliberato tentativo letterario del genere che si conosca. […] Quando scrissi Il caso Valdemar (al quale hanno creduto molti) non avevo avuto la minima idea che qualcuno potesse darvi più importanza che a un «articolo di rivista», ma qui ho messo tutto il mio impegno nel creare una verosimiglianza1.

Duyckinck apparentemente non accettò il racconto e restituì il manoscritto a Poe.

“Von Kempelen and His Discovery” apparve su «The Flag of Our Union» il 14 aprile 1849.

Fonti

  • Tavistock Books, “The Six Hoaxes of Edgar Allan Poe”, 29 maggio 2020
  • Erik E. Harder, “Don’t Believe Everything You Read: Hoaxes and Satire in the Narrative of Arthur Gordon Pym”, Cleveland State University, (2014), ETD Archive, https://engagedscholarship.csuohio.edu/etdarchive/838
  • Teunissen, John J., and Evelyn J. Hinz. “Poe’s Journal of Julius Rodman as Parody”, Nineteenth-Century Fiction 27, no. 3 (1972): 317–38 https://doi.org/10.2307/2932893
  • Steven McGuirl, “Frauds in the Stacks”, 31 marzo 2022
  • The Poe Museum, “Edgar Allan Poe Hoax Now on Display at Poe Museum”, 10 febbraio 2015
  • Edgar Allan Poe Society of Baltimore, Edgar Allan Poe, “Marginalia [part XII],” Graham’s Magazine, vol. XXXII, no. 3, March 1848, pp. 178-179
  • Jeremy Norman & Co., Inc., Mesmerism “in articulo mortis”
  • Ineke Wallaert, “Writing foreign: the paradoxes of Baudelaire’s neologizing strategies in his translations of Poe”, OpenEdition Journals
  • The Poe Museum Blog, “Edgar Allan Poe Hoax Now on Display at Poe Museum”, 10 febbraio 2015
  • Edgar Allan Poe Society of Baltimore, Arch Ramsay to Edgar Allan Poe — November 30, 1846
  • Edgar Allan Poe Society of Baltimore, Edgar Allan Poe to Arch Ramsay — December 30, 1846
  • Edgar Allan Poe Society of Baltimore, Edgar Allan Poe, “Marginalia [part XII],” Graham’s Magazine, vol. XXXII, no. 3, March 1848, pp. 178-179
  • Edgar Allan Poe, Epistolario, Longanesi, 1955

1 Edgar Allan Poe, Epistolario, Longanesi, 1955, pp. 377-378, traduzione di Henry Furst.

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Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

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