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Boston ha reclamato il suo poeta. E a ragione. Poe nacque nella città del Massachusetts il 19 gennaio 1809 e firmò la sua prima raccolta di poesie Tamerlane and Other Poems, pubblicata nel luglio 1827, “By A Bostonian”.
E all’inizio di ottobre 2014 i membri dell’Edgar Allan Poe Foundation di Boston hanno svelato la statua in bronzo a grandezza naturale del loro poeta, realizzata dall’artista Stefanie Rocknak. Forse non troverà il gradimento di tutti gli amanti delle opere di Poe, ma questa statua ha un significato ben più profondo della semplice immagine-ricordo.
È una statua in movimento, quasi. Installata ad appena due edifici di distanza dalla casa in cui Poe nacque, all’incrocio fra Boylston Street e Charles Street South – una parte della città soprannominata dall’ex amministratore del sindaco Tom Menino “Edgar Allan Poe Square” – Poe è raffigurato mentre cammina, in una sorta di allegoria che rievoca la sua vita e la massima espressione della sua opera: quel Corvo che tanto continua ancora a richiamare alla mente il suo nome, la valigia a simboleggiare forse il vagare del poeta da una città all’altra, una pila di libri che, assieme al corvo, fuoriesce dalla valigia e il cuore, quel cuore rivelatore (“The Tell-Tale Heart”) di uno dei suoi racconti più ripubblicati e adattati in cinematografia, pubblicato nel giornale bostoniano «The Pioneer» nel gennaio 1843.
Una raccolta fondi per realizzare la statua di Poe
Per finanziare la creazione della statua in bronzo sono state vendute a 50 dollari l’una 200 statuette di Poe e i proventi delle vendite sono stati destinati all’Edgar Allan Poe Square Public Art Project.
Che cosa rappresenta la statua di Poe
L’espressione del volto è complessa: l’artista ha voluto imprimergli un misto di dolore, rabbia e tristezza, ma anche speranza. Sta camminando per Charles Street (ex Carver Street) e si lascia tutto il passato alle spalle, come evidenzia il gesto della sua mano sinistra.
E camminando – per la strada della sua nascita, lungo la strada della sua vita – Poe segna in terra, lasciando cadere libri e manoscritti, una sorta di percorso cartaceo della sua carriera di scrittore e poeta. Secondo Stefanie Rocknak è Poe a reclamare Boston e non Boston a reclamare Poe.
L’artista ha voluto rappresentare Poe appena sceso dal treno, mentre s’incammina verso la sua casa natale, verso il suo luogo di nascita, là dove un tempo vivevano i suoi genitori. Poe, con tutto il successo ormai riscosso, sta finalmente tornando a casa.
Fonti
- “Edgar Allan Poe Statue Finally Goes Up in Boston”, «Boston Magazine»
- “Group Selling $50 Bobble-Heads So They Can Put Up an Edgar Allan Poe Statue”, «Boston Magazine»
- “This New Edgar Allan Poe Statue”, «Book Riot»
Il malessere, la nausea,
Il dolore spietato
Sono cessati,insieme con la febbre
Che tormentava il mio cervello.
Insieme con la febbre chiamata «Vita»
Che bruciava nel mio cervello…
In pace requiescat!
La simbologia è bellissima, ma non si può dire lo stesso del talento dell’artista nel modellare il volto del Poeta. Purtroppo.
Ciao Von Moltke, benvenuto anche qui 🙂
Concordo, il volto di Poe non è certo dei migliori.