Sull’Evening Mirror del 16 gennaio 1846, a quasi un anno dalla pubblicazione de “Il Corvo” sullo stesso giornale, compare questo curioso e breve articolo di dibattito. Dov’era posta quella lampada? I nostri colleghi stanno ancora discutendo la questione sulla posizione della lampada, riferita al “Corvo” di Poe, che gettò la sua ombra dal busto di Pallade, sul pavimento, sapendo che il busto stava giusto sopra la porta dello studio.
E’ stato suggerito che potesse trattarsi della lampada del salone e che la sua luce sia scorsa attraverso un’apertura di ventilazione a ghigliottina (sash ventilator), ma l’idea è stata distrutta dal fatto che in un’ulteriore strofa, egli dice:
Presently my soul grew stronger; hesitating then no longer,
“Sir,” said I, “or Madam, truly your forgiveness I implore;
But the fact is I was napping, and so gently you came rapping,
And so faintly you came tapping, tapping at my chamber door,
That I scarce was sure I heard you”—here I opened wide the door;——
Darkness there, and nothing more.
Così che, avendo spalancato la porta dello studio, la luce del salone lì non c’era ed egli non vide nulla se non oscurità. La questione sulla posizione della lampada è quindi ancora aperta.
Discussione eterna,questa…
Nel video con Vincent Price, la chamber door si apre direttamente all’esterno e non in una hall: è buio ma si vedono i lampi.
Dietro e sopra al corvo, già piazzatosi sul busto di Pallade, non pare esserci nessuna lampada e nel finale si vide Vincent Price, sdraiato e immobile, immerso in una zona appena un po’ in ombra, presumibilmente quella del corvo. Questo video non sarebbe piaciuto ai critici contemporanei di Poe, sorvola troppo palesemente il problema della lampada !