La prima traduzione italiana dei racconti di Poe

Le Storie orribili tradotte da Eugenio Camerini

Quando sono stati pubblicati per la prima volta in Italia i racconti di Edgar Allan Poe?

La prima traduzione italiana dei racconti di Poe fu pubblicata il 4 aprile 1857, appena 7 anni e mezzo dopo la sua morte. I racconti, tradotti da Eugenio Salomone Camerini (1811-1875), apparvero nella rivista «Il Gabinetto di Lettura» di Torino.

Erano 4 racconti in tutto, che uscirono ognuno in un numero della rivista:

  1. “Il cadavere magnetizzato” (The Facts in the Case of M. Valdemar, 1845), 4 aprile 1857
  2. “Il cuore rivelatore” (The Tell-Tale Heart, 1843), 25 aprile 1857
  3. “Il gatto nero” (The Black Cat, 1843), 9 maggio 1857
  4. “Berenice” (Berenice, 1835), 12 settembre 1857

Camerino ne dà l’annuncio l’11 marzo 1857 sulla rivista settimanale di scienze e lettere Il «Crepuscolo»:

Una buona idea è quella di Savino Savini1, felice trovatore di stile fantastico. Egli vuol compilare una piccola biblioteca hoffmannica, dirò così, bizzarra, capricciosa, e raccapricciante. Tutte le larve notturne dell’idea, tutti i folletti dell’immaginativa vi avrebbero luogo; comincerebbe dal suo conte Got e andrebbe giù giù con Hoffmann2, con Poe, e con altri italiani e stranieri che ci svelarono i misteri del bujo.

I primi racconti di Poe in italiano in un’antologia

Due anni dopo, sul numero 21 della stessa rivista, uscito il 22 maggio 1858, così scrive Camerini (che si firma K.):

Più ardito è un prosatore, il dottor Savino Savini, della cui Biblioteca delle Stravaganze io già vi toccai, ed è uscito testé un elegante prospetto (Torino. Botta, 1858). La lista degl’invitati a questo stravizzo della fantasia è seducente, ed io consiglio di assistervi. Questa letteratura è la Fata Morgana del nostro deserto. Tra gli ardori del suolo e del cielo l’illusione val quasi quanto l’oasi. Io eterizzai spesso i miei dolori con queste letture. Seguendo il precetto un po’ napoletano del divino maestro: Nolite cogitare de crastino, io m’attuffava in Hoffmann e in Poe: le larve più orribili erano le benvenute nella mia solitudine; i delitti più atroci non commovevano l’ignudo della mia stanza; e qualche raggio di abbondanza e felicità ideale mi metteva nella corrente indefettibile della fantasia. Se altri si sogna Creso3 e si desta Iro4, ditemi se la realtà val meglio del sogno, e se Creso nel morire non dette ragione a Solone5.

L’antologia fu pubblicata dalla Tipografia Eredi Botta di Torino. Vi comparivano anche altri autori oltre Poe, fra cui Washington Irving (1783-1859).

Il testo seguente è apparso sul numero 21 (del primo anno di pubblicazione) del settimanale politico-letterario «L’età presente» di Venezia, il 20 novembre 1858.

Biblioteca delle stravaganze. – Storie orribili, Vol. 1. Torino, Eredi Botta, 1858.

Una biblioteca delle stravaganze! E udite le divisioni – stravaganze critiche – storie orribili – racconti bizzarri – teatro stravagante. –
Storie orribili s’intitola questo volumetto: e ve ne sarà col medesimo titolo un secondo. Non sappiamo se tutti i lettori si lascieranno allettare da siffatte rubriche, se a tutti parrà ben fatto questo trascegliere e unire insieme parecchie novelle che abbiano in certo modo un uguale colore. Lo stravagante, l’orrido, il bizzarro sono in natura, epperò non è male che si trovino anche ne’ libri; ma ne’ libri, come nella natura, tutto deve essere non appartato né troppo classificato, ma lasciato a suo luogo con la debita alternativa di altre differenti cose, affine di produrre gradevoli contrasti e quindi armonia. Malgrado ciò, dobbiamo dichiarare che noi leggiamo il libro da capo a fondo con diletto.

Il titolo è pienamente giustificato dai racconti. Incominciamo col cadavere magnetizzato di Edgardo Poe. Viene il ticchio ad un dilettante di magnetismo di magnetizzare un uomo in articulo mortis; e tosto pensa ad un tale ch’ei conosceva, tisico già sfidato dai medici, il quale si mostra molto contento della proposta. Era stato dichiarato che a mezzanotte l’ammalato sarebbe morto; alle otto ore incominciò l’operazione, proseguita con molte cautele finché, prima delle undici, apparvero indubitabili gli indizî dell’influenza mesmerica.

Sulle tre del mattino il magnetizzato gli chiese – siete addormentato? – e l’altro – sì, lo sono, non mi risvegliate, lasciatemi morire così. – Poco stante, il magnetizzatore ripeteva la domanda, mentre segni spaventevoli comparvero sopra il volto dell’infermo: egli era morto. Gli astanti stavano già per abbandonare il cadavere, quando dalle mascelle allentate ed immote uscì la voce, la quale, dice l’autore, sarebbe follia il tentar di descrivere, e noi gli crediamo – Sì… no… io era addormentato… ed ora… ora io sono morto. – Morto com’era, fu da essi visitato pel corso di sette mesi: il cadavere era rimasto sempre coattamente nello stato di prima. Da ultimo, il magnetizzatore si pensò di destarlo dal sonno magnetico e anche di fargli una domanda: allora la terribile voce di prima sclamò – per amore di Dio! … presto!… presto!… addormentatemi… o presto… svegliatemi… presto!… io vi dico che sono morto. – Il magnetizzatore finì di risvegliarlo, e il cadavere, nello spazio di un solo minuto e meno ancora, si sciolse, si spappolò, per guisa che gli astanti più non iscorsero sul letto che una massa pressoché liquida dio lurida e ributtante materia.

Questa novella, ch’è la prima, rapidamente narrammo quasi per saggio: e un’altra ne aggiungeremo Avventura d’uno studente alemanno di Washington Irving.

[…]

No, no, questo è troppo. Le novelle sono nel genere loro singolari tutte e belle ed esposte con un aspetto di verità ch’è un vero incanto; esse possono occupare qualche ritaglio di tempo in cui lo spirito ami di trastullarsi in pienissimo ozio; sono tali ancora, che non mettono nell’animo né irrequietudine né rammarico di sorte alcuna. Quest’è il loro merito. Il quale, che non sia piccolo né comune, i lettori e le lettrici di romanzi lo hanno a sapere.

Note

1 Drammaturgo e patriota (1813-1859).

2 E.T.A. Hoffmann, nome con cui è conosciuto Ernst Theodor Amadeus Hoffmann (1776-1822), scrittore, disegnatore e compositore tedesco.

3 Ultimo re di Lidia, antica regione della Turchia asiatica (560-546 a. C.).

4 Eroe mitico di Opunte, antichissima città della Grecia.

5 Legislatore ateniese (ca. 640 a.C. – ca. 560 a.C.).

Fonti

  • Alla fiera dei mostri. Racconti pulp, orrori e arcane fantasticherie nelle riviste italiane 1899-1932, Fabrizio Foni, Tunué, 24 giugno 2007
  • Effetto Poe. Influssi dello scrittore americano sulla letteratura italiana, Costanza Melani, Firenze University Press, 1 gennaio 2007
  • Archeologia del romanzo. 1821-1872 bilancio di un cinquantennio, Marinella Colummi Camerino, Franco Angeli, 30 settembre 2016
  • La scienza, la morte, gli spiriti. Le origini del romanzo noir nell’Italia fra Otto e Novecento, Andrea De Luca, Marsilio, 28 marzo 2019
Daniele Imperi 681 Articoli
Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

Commenta per primo

Commenta l’articolo

La tua email non sarà pubblicata.


*