I periodi oscuri nella vita di Poe

Su Edgar Allan Poe circolano da oltre un secolo diverse leggende urbane: alcolismo, droga, impotenza, razzismo, incontro con Dumas, ecc.

In alcune biografie è emerso un ennesimo mistero nella vita di Poe: tre periodi oscuri, ossia periodi in cui di Poe non si hanno notizie: dov’è stato in quei mesi? Cosa ha fatto? Chi ha incontrato?

In virtù di queste speculazioni è stata anche alimentata la leggenda del viaggio di Poe in Russia.

Le ipotesi di periodi misteriosi nella vita di Poe sono nate dai “silenzi epistolari”, ossia dalla mancanza di lettere inviate da Poe o da lui ricevute in quei periodi. Ma il fatto che non siano pervenute lettere non significa che non siano esistite. E, ancora, il fatto che Poe non ne abbia inviate o ricevute non significa che abbia viaggiato all’estero o sia stato coinvolto in chissà quali eventi.

29 dicembre 1831-12 aprile 1833

Non ci furono notizie di Poe per poco più di 15 mesi, dal 29 dicembre 1831 – quando da Baltimora invia una lettera a John Allan – al 12 aprile 1833 – quando, sempre da Baltimora, scrive di nuovo a Allan.

Nelle due lettere Poe, vertendo in misere condizioni, chiede aiuto a John Allan; con la seconda lettera si interrompe la corrispondenza fra i due.

Prima del 4 agosto 1832 Poe ha inviato diversi racconti a Lambert A. Wilmer, suo amico e direttore del «Baltimore Saturday Visiter»1. Nell’autunno del 1832, Maria Clemm si trasferisce, insieme a Poe, da Wilks Street al numero 3 (adesso il 203) di Amity Street, in campagna, con la figlia Virginia, sua madre Elizabeth Poe e forse anche il figlio Henry.

Il 2 febbraio 1833 Poe pubblica sul «Baltimore Saturday Visiter» la poesia “Enigma [On Shakespeare]” e in seguito, nello stesso giornale, le poesie “Serenade” (20 aprile), “To— [“Sleep on …”]” (11 maggio) e “Fanny” (18 maggio).

Comunque non è ancora stato risolto il problema di come Poe si sia mantenuto nell’arco del 1832. Sappiamo però che da gennaio a ottobre di quell’anno è a Baltimora, poiché Lambert Wilmer – nella città in quei mesi – faceva lunghe passeggiate con lui, discutendo di svariati argomenti.

4 maggio 1833-21 gennaio 1835

Un altro “buco” nella vita di Poe comprenderebbe un periodo di 20 mesi, dal 4 maggio 1833 al 21 gennaio 1835, di cui si sa molto poco di lui.

La prima data corrisponde a una lettera inviata da Poe, da Baltimora, a Joseph T. e Edwin Buckingham (padre e figlio).

Nella lettera Poe parla dell’invio del racconto “Epimanes” per il loro giornale «New-England Magazine». Poe dice che fa parte di una raccolta che ha intitolato “Eleven Tales of the Arabesque”, racconti letti a tavola dagli undici membri di un circolo letterario e seguiti dalle osservazioni di ognuno su ciascuna storia.

Sono i racconti del Folio Club, raccolta mai pubblicata da Poe. “Epimanes” era il titolo originale di “Four Beasts in One” (Quattro bestie in una).

Due lettere di Poe, una probabilmente del 19 novembre e un’altra del 19 dicembre 1834, sempre da Baltimora, sono state inviate a John Kennedy. Forse Poe si trovava ancora a Amity Street con la zia Maria Clemm.

Nella prima lettera Poe dice di esser stato lasciato senza un soldo da John Allan, che morì il 27 marzo 1834. Nella seconda chiede a Kennedy se ha ricevuto la sua nota riguardante i Tales of the F. Club.

28 febbraio 1837-19 luglio 1838

Mancano lettere di Poe per 17 mesi dal 28 febbraio 1837, quando da New York invia una lettera a William Henry Carpenter, John Saurin Norris e James Burns di Baltimora, e il 19 luglio 1838, quando da Filadelfia scrive allo scrittore James Kirke Paulding di Washington.

Nella prima lettera Poe accetta di collaborare a un “Baltimore Book”, progetto che gli è stato proposto, e chiede di conoscerne alcuni dettagli.

Verso la fine di febbraio di quell’anno Poe, Maria Clemm e Virginia arrivano a New York, una città in cui non hanno amici né conoscenti. Trovano alloggio in un vecchio edificio in mattoni piuttosto fatiscente, all’angolo tra la Sesta Avenue e Waverley Place.

Al loro stesso piano vive lo scozzese William Gowan, un noto libraio di New York che lavorava al 169 Broadway e che diviene poi un caro amico di Poe e della sua famiglia.

Sappiamo, inoltre, che la famiglia, nella primavera del 1837, si traferisce in una vecchia casa in Carmine Street. Con loro viene anche William Gowan, che rimane coi Poe per otto mesi.

In tutto quel periodo, disse Gowan, che ebbe modo di conversare molto con Poe, non lo vide mai neanche minimamente influenzato dall’alcool, anzi era un ottimo e intelligente conversatore.

Secondo una testimonianza, nell’inverno del 1837 Poe si recò al Northern Dispensary, allora situato a Waverley Place e Christopher Streets, per procurarsi delle medicine per un forte raffreddore. Inoltre esiste una lettera del professor Charles Anthon a Poe del giugno di quell’anno.

Della famiglia di Poe a Carmine Street tra la primavera del 1837 e la metà dell’estate del 1838 si sa meno che di quasi ogni altro periodo della loro vita.

Una conclusione

Sulle ragioni che spingono biografi e saggisti a ricercare il mistero a ogni costo nella vita di Edgar Allan Poe si potrebbe disquisire per anni. Sono forse stati influenzati dai racconti e dalle poesie di contenuto macabro del poeta di Boston?

O dal mistero – reale, questa volta – sulla sua morte in quei primi giorni dell’ottobre 1849? O, ancora, è colpa di quel vezzo di sensazionalismo sempre in agguato nell’animo di alcuni autori?

Attenendosi ai puri fatti accertati, si scopre che la vita di Poe è stata quella di un sognatore, vissuto fra speranze, illusioni e povertà.

Fonti

    • John Ward Ostrom, “Letters: Chapter II”, The Letters of Edgar Allan Poe — Vol. I: 1824-1845, The Gordian Press, New York, 1966
    • “Edgar Allan Poe in Baltimore”, Edgar Allan Poe Society of Baltimore
    • Arthur Hobson Quinn, “Chapter 09,” Edgar Allan Poe: A Critical Biography, D. Appleton-Century Company, New York, Londra, 1941
    • Hervey Allen, “Chapter 15”, Israfel: The Life and Times of Edgar Allan Poe, Farrar & Rinehart, Inc., New York, 1934

1 Lo sappiamo da un editoriale pubblicato nel giornale il 4 agosto 1832, in cui si lodavano i racconti inviati da Poe.

Daniele Imperi 684 Articoli
Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

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