La misteriosa morte di Edgar Allan Poe

175° anniversario

Com’è morto Edgar Allan Poe?

Uno degli aspetti più affascinanti della vita del poeta di Boston è senz’altro la sua misteriosa morte. Teorie, opinioni, fatti certi e fatti ipotizzati, dicerie, disquisizioni: una nebbia di parole che avvolge la fine del genio della letteratura americana e su cui non giunge ancora una luce che la dissipi.

E forse non giungerà mai.

1849: i fatti accertati

Edgar Allan PoeIl viaggio che portò Poe verso la fine della sua esistenza iniziò il 29 giugno 1849, quando il poeta partì da New York – viveva con Maria Clemm nel cottage di Fordham – per un giro di conferenze che gli avrebbe fornito i fondi per «The Stylus», la rivista che da tempo progettava.

Da New York giunse a Filadelfia, quindi toccò Richmond e infine Norfolk. A Richmond incontrò Elmira Royster Shelton, la fidanzata della sua infanzia, a quel tempo vedova. Edgar e Elmira, figlia di vicini di casa, si erano conosciuti probabilmente nel 1823 o forse durante il 1824 – Poe aveva 14 anni, Elmira 13.

I due si fidanzarono nel 1826. Poe, allora, era studente all’Università della Virginia. Tuttavia, la famiglia della ragazza si oppose al matrimonio, intercettando le lettere di Poe. Elmira finì per sposare un pretendente più anziano e più ricco, Alexander Shelton.

Nel 1849 fra i due, adulti entrambi, nacque un’intesa. Poe ne scrisse a Maria Clemm il 18 settembre, parlando di non voler affrettare le cose. La stessa Elmira, più tardi, parlò di un’intesa, non di un vero fidanzamento.

Settembre 1849

Il 18 settembre Poe scrisse alla poetessa Marguerite St. Leon Loud di Filadelfia, dicendole che aveva pensato di essere lì il 7 di quel mese, ma che era stato trattenuto da una serie di imprevisti. Non avrebbe potuto lasciare Richmond prima di martedì 25 e sperava di poterla incontrare il giorno successivo a casa sua. Poe avrebbe dovuto curare la sua raccolta di poesie, per un compenso di 100 $.

Lo stesso giorno Poe scrisse a Maria Clemm la stessa cosa, che martedì 25 sarebbe stato a Filadelfia per occuparsi delle poesie della signora Loud. Pensava di partire per New York giovedì 27.

In questa lettera ci sono dei passi non chiari. Poe dice a Maria Clemm che, se fosse riuscito a partire per New York, sarebbe prima passato dalla signora Sarah Anna Lewis – a cui Poe scrisse quello stesso 18 settembre – e avrebbe mandato a chiamarla, perché non gli conveniva passare prima a Fordham. Perché?

Chiese poi di scrivergli subito a Filadelfia, così da trovare la lettera al suo ritorno, ma di non firmarla, perché temeva di non riceverla, e di indirizzarla a E.S.T. Grey Esqr. Perché queste raccomandazioni?

Prima della partenza, Poe si fermò all’ufficio del suo amico, il dottor John F. Carter, fra la Diciassettesima e Broad Street, verso le 21:30.

I due chiacchierarono per un po’. Poe giocava con il bastone animato1 di malacca di Carter. D’improvviso, Poe si alzò e disse che sarebbe andato da Saddler’s, un ristorante dei dintorni, ma per sbaglio portò con sé il bastone di Carter, lasciando il proprio nell’ufficio.

Dal ristorante Poe uscì a mezzanotte, insieme ad alcune persone incontrate nel locale, per prendere un battello per Baltimora, che sarebbe partito alle quattro. Era il 27 settembre. Poe arrivò a Baltimora il giorno dopo.

Ci sono alcuni aspetti di questa vicenda che lasciano perplessi, non solo il fatto che Poe abbia preso il bastone sbagliato. Questo può esser giustificato soltanto se Poe era distratto da pensieri che lo preoccupavano. Ma Poe dimenticò il proprio bagaglio nella sua stanza alla Swan Tavern, che dopo la sua morte uno dei figli della signora Mackenzie – la famiglia presso cui viveva Rosalie, la sorella di Poe – inviò alla signora Clemm a New York – e restituì a Carter il suo bastone.

Perché Poe andò a Baltimora, anziché a Filadelfia come previsto?

Un’altra domanda appare lecita: Poe sapeva della spada nascosta nel bastone di Carter? È per quel motivo che ha finto una distrazione per prendere il bastone dell’amico anziché il proprio?

1849: i fatti incerti

Che cosa ha fatto Poe dal 28 settembre al 3 ottobre a Baltimora, quando fu trovato in condizioni pietose?

Nessuno può dirlo con certezza. Sono i 5 giorni (28, 29 e 30 settembre e 1 e 2 ottobre) più misteriosi della vita di Poe.

Perfino Neilson Poe, suo cugino, che viveva in quella città, scrisse a Maria Clemm, l’11 ottobre, di non esser riuscito a scoprire cosa abbia fatto e dove fosse stato Poe a Baltimora in quei giorni.

Una visita ipotetica

Secondo il biografo G.E. Woodberry in Life of Poe (1885), Poe fece visita al dottor Nathan Covington Brooks, che non trovò in casa. In un primo tempo non esistevano fonti riguardo a questa ipotetica visita.

Tuttavia, fu rinvenuto un annuncio sul «Baltimore Sun» di giovedì 27 settembre 1849, redatto dal dottor Brooks, che ringraziava le compagnie dei pompieri per i loro tempestivi sforzi nell’incendio che si era verificato nella sua abitazione il giorno prima.

È quindi ovvio che Poe non abbia trovato il suo amico in casa il 28 settembre, se due giorni prima c’era stato un incendio. Ma questo spiega soltanto il motivo per cui il dottor Brooks non era in casa, non accerta il tentativo di visita di Poe.

Nonostante queste incertezze, quella visita resta comunque probabile. Poe e Brooks intrattennero un breve carteggio: una lettera di Brooks a Poe e tre lettere di Poe a Brooks. Inoltre Brooks pubblicò il racconto “Ligeia” sul «Baltimore American Museum» nel 1838.

Un fatto poco noto

Tra il 28 settembre e il 3 ottobre sembra che Poe fu visto da un parente. Infatti, Elizabeth Ellicott Poe, una delle giornaliste conosciute come Poe Sisters – l’altra era Vylla Ellicott Poe Wilson – figlie dello scienziato e inventore George F. Poe (1846-1914), 50 anni dopo la morte di Poe parlò di un fatto poco conosciuto.

In un articolo del 17 gennaio 1909 sul «St. Louis Globe-Democrat» scrisse che il nonno (George Poe IV, 1807-1879) vide Edgar Allan Poe in uno stato di torpore “sdraiato sotto i gradini del Baltimore Museum”, all’angolo tra Baltimore e Calvert Street, e “mandò un messaggio a Neilson Poe”, che a quanto pare non fece nulla.

3 ottobre 1849: la ricomparsa di Poe e la fine

Dopo 5 giorni Poe ricomparve sulla scena. Scrisse Joseph W. Walker al dottor J. E. Snodgrass:

Egregio signore, c’è un signore, piuttosto malconcio, al 4° distretto per le elezioni di Ryan2, che si fa chiamare Edgar A. Poe e che sembra in grande difficoltà, e dice di conoscerla, e le assicuro che ha bisogno di assistenza immediata. Cordiali saluti, Jos. W. Walker

Il medico giunse insieme a uno zio acquisito di Poe, Henry Herring, portando Poe in carrozza al Washington Hospital.

Poe fu assistito dal dottor John J. Moran, che il 15 novembre successivo scrisse un breve resoconto a Maria Clemm. Secondo la moglie del medico, Poe era delirante o incosciente per la maggior parte del tempo, ma verso la fine ebbe intervalli di lucidità.

Poe, stando alla testimonianza della donna, le chiese se per lui ci fosse speranza nell’aldilà. La donna gli rispose di sì e gli lesse il quattordicesimo capitolo di San Giovanni.

Edgar Allan Poe morì la mattina presto di domenica 7 ottobre 1849.

Il funerale fu celebrato dal reverendo William T.D. Clemm. La bara fu costruita da Charles Suter, impresario di pompe funebri. Alla cerimonia presiedettero il sacrestano George W. Spence, il dottor Snodgrass, Zaccheus Collins Lee, un compagno di classe all’Università della Virginia, Henry Herring, Neilson Poe, Edmund Morton Smith e sua moglie Elizabeth, cugina di Poe, Joseph H. Clarke, il maestro di scuola di Poe, e forse qualcun altro.

Poe fu sepolto nel lotto del nonno al Westminster Burying Ground.

Fonti

  • “The Mysterious Death of Edgar Allan Poe”, Edgar Allan Poe Society of Baltimore
  • “Sarah Elmira Royster Shelton”, Encyclopedia Virginia
  • “The (Still) Mysterious Death of Edgar Allan Poe”, Natasha Geiling, Smithsonian Magazine, 7 ottobre 2014
  • Dr. John F. Carter, “Edgar Poe’s Last Night in Richmond,” Lippincott’s Monthly Magazine, November 1902, vol. LXX (whole no. 419), 70:562-566
  • Edgar Allan Poe to Marguerite St. Leon Loud — September 18, 1849 , Edgar Allan Poe Society of Baltimore
  • “A Poe Death Dossier: Discoveries and Queries in the Death of Edgar Allan Poe: Part I”, Matthew Pearl, The Edgar Allan Poe Review, Vol. 7, No. 2 (2006), pp. 4-29
  • Thomas Ollive Mabbott, “Annals,” The Collected Works of Edgar Allan Poe — Vol. I: Poems (1969), pp. 529-572
  • Edgar Allan Poe, Lettere, ilSaggiatore, 2017

1 È un bastone che nasconde una spada.

2 Era il 4° distretto di Cornelius Ryan, a Gunner’s Hall, 44 East Lombard Street.

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Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

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