Edgar Allan Poe e Piero Maroncelli

Le falsità su cosa scrisse Poe dell’esule politico italiano

Girano in rete – e non solo – notizie false su cosa Edgar Allan Poe scrisse a proposito del nostro connazionale Piero Maroncelli (1795–1846), andato in esilio a Parigi nel 1831 e negli Stati Uniti nel 1833 dopo la sua scarcerazione dallo Spielberg (durante la prigionia gli venne amputata una gamba), avvenuta nel 1830.

Ma che cosa lega Edgar Allan Poe e Piero Maroncelli?

Piero Maroncelli negli Stati Uniti

Piero Maroncelli
Piero Maroncelli

Poco dopo il suo matrimonio con il contralto Amalia Schneider (1809–1895), avvenuto il 1° agosto 1833, l’impresario Vincenzo Rivafinoli (o Riva Finoli, come riportano altre fonti) – che assieme a Lorenzo Da Ponte riuscì ad allestire a New York (all’incrocio fra Church e Leonard) l’Italian Opera House, il primo teatro dedicato all’opera italiana a New York – propose a Maroncelli di lavorare nella compagnia teatrale.

Così la coppia il 24 agosto 1833 si imbarcò sul piroscafo «Erie» a Le Havre. Il 21 settembre il nome di Maroncelli già compariva sul «New York Daily Mirror», come direttore del coro nella Rivafinoli Opera Company per il periodo 18 novembre 1833 – luglio 1834. Nell’elenco della troupe operistica italiana Amalia Schneider compariva come “Signora Maroncelli”.

Piero Maroncelli è introdotto fra i letterati di New York

Catharine Maria Sedgwick
Catharine Maria Sedgwick

Catharine Maria Sedgwick (1789–1867) era una scrittrice americana – i suoi romanzi erano definiti “narrativa domestica” – e figlia di Theodore Sedgwick, soldato e politico americano. Si appassionò di storia e letteratura francese e italiana e nel 1838-1839 fu amica e poi fidanzata del conte Federico Confalonieri (1785–1846) durante il suo esilio americano.

Entrò anche in corrispondenza con i patrioti Silvio Pellico (1789–1854), Piero Maroncelli e Gaetano De Castillia (1794–1870), nobile liberale di Milano, amico di Confalonieri.

Nel 1841 Catharine fece un lungo viaggio in Italia, incontrò Pellico a Torino e scrisse della sua visita a Pellico e del resto della sua esperienza in «The Common School Journal and Annals of Education» del Connecticut (cfr. Lettere di Pellico a Confalonieri, datate 1838, sull’esilio americano e su un possibile nuovo matrimonio dopo la morte nel 1830 della prima moglie di Confalonieri, la contessa Teresa Casati).

Su raccomandazione del corrispondente Jean Charles Léonard Simonde de Sismondi (1773–1842), storico, economista e critico letterario svizzero, Catharine Sedgwick aiutò l’esule politico italiano Piero Maroncelli a stabilirsi come uno dei letterati di New York, introducendolo negli ambienti cittadini. Lavorando con i colleghi newyorkesi Elizabeth Ellet1 (1818–1877) e Fitz-Greene Halleck (1790–1867) tradurrà le “Addizioni” di Maroncelli a Le mie prigioni di Silvio Pellico.

Così la dipinse Poe ne I Literati:

La sua fronte è insolitamente bella; il naso di una curva leggermente romana; occhi scuri e penetranti; bocca ben formata e straordinariamente piacevole nella sua espressione. Il ritratto nel «Graham’s Magazine» non le somiglia affatto e, sebbene i capelli siano rappresentati arricciati, (Miss Sedgwick al momento indossa un cappello – almeno il più delle volte) le dà l’aria di essere molto più grande di quanto sia.

Anche sulle parole di Poe nei riguardi della Sedgwick circolano false notizie, anzi, più precisamente viene riportata una frase decontestualizzata o fraintesa:

A rigor di termini, Miss Sedgwick non è una dei letterati di New York, tuttavia trascorre qui circa la metà o piuttosto più della metà del suo tempo. La sua casa è a Stockbridge, nel Massachusetts.

Nell’articolo “Catharine Sedgwick and the Circles of New York” Charlene Avallone male interpreta la frase di Poe “Strictly speaking, Miss Sedgwick is not one of the literati of New York city [sic]” – da notare come l’autrice dell’articolo evidenzia l’errore ortografico di Poe (o, forse, del tipografo?) – scrivendo che “Poe stabilì un precedente critico screditando il suo status cittadino insieme al merito assoluto della sua scrittura”.

Eppure Poe dedicò ampio spazio alla Sedgwick ne I Literati, introducendola con queste elogiative parole:

Miss Sedgwick non è solo una delle nostre scrittrici più famose e meritevoli, ma ha ottenuto la sua reputazione in un periodo in cui la reputazione letteraria americana era considerata un fenomeno.

Che cosa scrisse Poe su Maroncelli ne I Literati

C’è da aspettarsi che una testata giornalistica, per altro famosa, come «la Repubblica» presti attenzione alle fonti consultate e non riporti false notizie.

Nell’articolo “Edgar Allan Poe. Che terribili recensioni! Sono un vero capolavoro” del 15 marzo 2013 di Giuseppe Marcenaro, apparso sull’inserto Venerdì, è scritto che Maroncelli “viene descritto come uno che arranca per New York con una gamba sola”.

L’assurdo è che viene citato il libro I Literati di New York City edito da Bompiani, dove è facile leggere la traduzione – per altro fin troppo libera – del pezzo su Maroncelli.

Un’altra testata giornalistica famosa, «Il Tempo», pochi giorni dopo, il 24 marzo, ha pubblicato l’articolo “L’altra faccia di Edgar Allan Poe”, in pratica quasi un rifacimento di quanto apparso sul Venerdì di «Repubblica», in cui riporta la stessa frase.

Che cosa scrisse davvero Edgar Allan Poe nei riguardi dell’esule politico Piero Maroncelli?

Ecco le sue parole (la traduzione è mia), dove non compare che Maroncelli “arranca per New York con una gamba sola”, frase inesistente sia nel testo originale inglese sia nella traduzione del libro della Bompiani:

Durante i suoi dodici anni di prigionia Maroncelli compose una serie di opere poetiche, alcune delle quali furono affidate alla carta, altre perdute per mancanza di essa. In questo paese ha pubblicato un volume intitolato Addizioni alle Memorie di Silvio Pellico2, contenente numerosi aneddoti sulla prigionia non riportati nell’opera di Pellico, e un Saggio sulle scuole classica e romantica3, che l’autore propone di dividere e classificare in nuove suddivisioni. È un saggio erudito e anche abbastanza originale, oltre che breve. Maroncelli lo considera il migliore delle sue composizioni. È fortemente tinto di trascendentalismo. Il volume contiene, inoltre, alcune poesie, di cui “Il salmo della vita”4 e “Il salmo dell’alba”5 non sono mai state tradotte in inglese. “Venti della ridestata primavera”6, una delle poesie incluse, è stata felicemente tradotta dal signor Halleck e è il pezzo più promettente che avrebbe potuto esser selezionato. Queste Addizioni hanno accompagnato una versione pubblicata a Boston de Le mie prigioni di Silvio Pellico.

Maroncelli ha oggi circa cinquant’anni e reca sulla sua persona i segni della lunga sofferenza; ha perso una gamba; i suoi capelli e la barba sono diventati grigi molti anni fa; sta ora soffrendo di una grave malattia, da cui non possiamo aspettarci che si riprenderà.

È basso e magro. La sua fronte è piuttosto bassa, ma ampia. I suoi occhi sono azzurri e affaticati. Il naso e la bocca sono grandi. In generale i suoi lineamenti hanno tutte le movenze italiane ed esprimono animazione e grande intelligenza. Parla in fretta e gesticola eccessivamente. È irritabile, sincero, generoso, galante, calorosamente attaccato ai suoi amici e si aspetta da loro uguale devozione. Il suo amore per il paese è illimitato e è davvero entusiasta del suo impegno nel far circolare in America la letteratura italiana.

Il testo originale di Poe

DURING his twelve years’ imprisonment, Maroncelli composed a number of poetical works, some of which were committed to paper, others lost for the want of it. In this country he has published a volume entitled “Additions to the Memoirs of Silvio Pellico,” containing numerous anecdotes of the captivity not recorded in Pellico’s work, and an “Essay on the Classic and Romantic Schools,” the author proposing to divide them anew and designate them by novel distinctions. There is at least some scholarship and some originality in this essay. It is also brief. Maroncelli regards it as the best of his compositions. It is strongly tinctured with transcendentalism. The volume contains, likewise, some poems, of which the “Psalm of Life,” and the “Psalm of the Dawn” have never been translated into English. “Winds of the Wakened Spring,” one of the pieces included, has been happily rendered by Mr. Halleck, and is the most favorable specimen that could have been selected. These “Additions” accompanied a Boston version of “My Prisons, by Silvio Pellico.”

Maroncelli is now about fifty years old, and bears on his person the marks of long suffering; he has lost a leg; his hair and beard became gray many years ago; just now he is suffering from severe illness, and from this it can scarcely be expected that he will recover.

In figure he is short and slight. His forehead is rather low, but broad. His eyes are light blue and weak. The nose and mouth are large. His features in general have all the Italian mobility; their expression is animated and full of intelligence. He speaks hurriedly and gesticulates to excess. He is irritable, frank, generous, chivalrous, warmly attached to his friends, and expecting from them equal devotion. His love of country is unbounded, and he is quite enthusiastic in his endeavors to circulate in America the literature of Italy.

Note

1 Fu coinvolta in uno scandalo pubblico assieme a Edgar Allan Poe e Frances Sargent Osgood e, in seguito, in un altro assieme a Rufus Wilmot Griswold.

2 Additions to the Memoirs of Silvio Pellico.

3 Essay on the Classic and Romantic Schools.

4 Psalm of Life.

5 Psalm of the Dawn.

6 Winds of the Wakened Spring.

Fonti

  • “Catharine Sedgwick and the Circles of New York” di Charlene Avallone, University of Nebraska Press
  • “Piero Maroncelli”, “The Literati”, Edgar Allan Poe Society of Baltimore
  • “Catharine M. Sedgwick”, “The Literati”, Edgar Allan Poe Society of Baltimore
  • “Piero Maroncelli” di Roberto Balzani, Dizionario Biografico degli Italiani, Treccani
  • Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia Romagna, “Ritratto di Amalia Schneider”, Museo del Risorgimento “A. Saffi”, Forlì
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Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

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