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Una delle caratteristiche di Poe è la varietà delle ambientazioni per i suoi racconti, oltre alla varietà di generi letterari trattati.
Al di là di alcune storie tipicamente americane (v., per esempio, “Come scrivere un articolo alla Blackwood” o “Un caso imbarazzante”) e i racconti gotici (“La caduta della casa degli Usher”, “Il cuore rivelatore”, “Il seppellimento prematuro”, “Metzengerstein”, ecc.), Poe ha scelto la scena italiana per un breve gruppo di storie e perfino per una poesia.
“The Bargain Lost” (Bon-Bon), 1831
Il racconto conosciuto oggi con il titolo “Bon-Bon”, che uscì nell’agosto 1835 sul «Southern Literary Messenger», era stato precedentemente pubblicato il 1° dicembre 1832 sul «Saturday Courier» con il titolo “The Bargain Lost”.
Le due versioni sono totalmente differenti:
- “The Bargain Lost” era ambientato a Venezia, in un anno imprecisato, dove viveva il metafisico Pedro Garcia.
- “Bon-Bon” è ambientato in Francia e Pierre Bon-Bon è un ristoratore metafisico.
La poesia “Colosseo”, 1833
La poesia “The Coliseum” fu pubblicata il 26 ottobre 1833 sul «Baltimore Saturday Visiter». E parla, ovviamente, del famoso Colosseo di Roma.
Nella lettera a James Russell Lowell del 2 luglio 1844 Poe considerò “The Coliseum” una delle sue migliori poesie.
La poesia fu poi rivista e inserita nel dramma Poliziano.
“L’appuntamento”, 1834
Il racconto “The Assignation” fu pubblicato il 7 giugno 1845 sul «Broadway Journal», ma apparve già nel gennaio 1834 sul «Lady’s Book» con il titolo “The Visionary”.
Anche per questo racconto Poe scelse la città lagunare: «It was at Venice, beneath the covered archway there called the Ponte di Sospiri…».
Il dramma Poliziano, 1835
Unica opera teatrale di Poe, ambientata a Roma all’indomani del viaggio di Cristoforo Colombo nel nuovo continente, come si deduce da uno dei dialoghi.
Fu pubblicato sul sul «Southern Literary Messenger» fra il dicembre 1835 e il gennaio 1836 con il titolo “Scenes from an Unpublished Drama”. Poe si ispirò, come per altre sue opere, a un fatto di cronaca, la cosiddetta “Kentucky tragedy”.
“Il ritratto ovale”, 1842
Il racconto vide la luce nell’aprile 1842 sul «Graham’s Magazine» con il titolo “Life in Death”. Il titolo con cui oggi è ben conosciuto apparve tre anni più tardi, il 26 aprile 1845 sul «Broadway Journal».
L’ambientazione è un castello abbandonato di recente (empty chateau – temporarily and very lately abandoned) sugli Appennini.
“Il barile di Amontillado”, 1846
“The Cask of Amontillado”, racconto gotico ambientato durante il carnevale, apparve sul «Godey’s Lady’s Book» nel novembre 1846. Non ci sono espliciti riferimenti ai luoghi dell’ambientazione.
Tuttavia il nome italiano di uno dei personaggi, Fortunato, e il cognome Montresor, diffuso in Veneto, fanno supporre un’ambientazione italiana.
Probabile ambientazione italiana: “La maschera della Morte Rossa”, 1842
Il primo titolo di questo racconto, che apparve sul «Graham’s Magazine» nel maggio 1842, fu “The Mask of the Red Death. A Fantasy”, per poi essere ripubblicato con il titolo che tutti conosciamo.
L’ambientazione è un’abbazia fortificata, una di quelle possedute dal principe Prospero. È l’unico personaggio a esser nominato nel racconto. Prospero è un nome sia italiano sia spagnolo, quindi non è chiara l’ambientazione, che potrebbe benissimo essere fittizia, visto l’iniziale sottotitolo “A Fantasy”.
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