Questo frammento della bara di Poe è stato ottenuto quando la sua salma è stata spostata dal terreno della famiglia di Poe ad un nuovo monumento di marmo nel cimitero di Westminster Church.
Un articolo del Baltimore Evening News del primo ottobre 1875 ha così descritto il trasferimento: “Sollevando con attenzione la bara al bordo della tomba Mr. Tuder scoprì che era parzialmente rotta su un lato, e il coperchio vicino la testa era così marcito che cadeva a pezzi sul terreno. Il corpo e l’abito funebre si erano ovviamente ridotti in polvere e nulla era rimasto eccetto le nude ossa e qualche ciuffo di capelli attaccato al teschio, a testimoniare che un tempo là v’era stato un corpo.”
La nota applicata al frammento, datata 30 aprile 1845, New York, riconosce il ricevimento di cinque dollari per il Southern Literary Messenger, la rivista letteraria di Richmond che Poe diresse negli anni ’30.
La reliquia è sempre stato un oggetto di venerazione nel mondo religioso. Se per un santo rappresenta una testimonianza a cui aggrapparsi nei momenti di preghiera, rafforzata dalla doppia natura divina e terrena, per Poe questa reliquia non si veste di macabro né ha la pretesa di suscitare una, anche seppur minima, venerazione.
È la testimonianza dell’uomo che fu, del poeta e dello scrittore che visse fra vizi e virtù come ogni altro uomo. E’ un ricordo, come tanti altri, della sua esistenza, della fragilità della vita umana, della morte che coglierà ognuno. Ciò che resta di Poe, la sua eredità letteraria, non morirà né mai andrà in rovina.
mio dio….
Piu’ leggo questo blog e piu’ mi viene voglia di fare i complimenti all’autore…
Grazie Antonio 🙂
Anche se l’ideatore del blog sono io, ormai ci sono vari collaboratori che hanno dato il loro contributo alla sua crescita.