Terra di Sogno

Traduzione della poesia “Dream-Land”

La poesia “Dream-Land” fu pubblicata nel giugno 1844 sul «Graham’s Magazine». Fu poi inserita nella raccolta The Raven and Other Poems, pubblicata il 19 novembre 1845.

Apparve anche sui giornali «Broadway Journal» il 28 giugno 1845 e «Richmond Examiner», dopo la morte di Poe, il 23 ottobre 1849.

“Dream-Land” è una delle poesie più famose di Poe, e anche una delle preferite dagli antologisti. Come per “Lenore” e molte altre poesie degli ultimi anni di Poe, adotta uno schema metrico elaborato, incluso il ritornello.

Riviste in cui fu apparve la poesia “Terra di Sogno”

  • «Littel’s Living Age», 18 aprile 1846
  • «American Whig Review», marzo 1850
  • «American Volunteer», 23 settembre 1869
  • «Spirit of Democracy», 28 marzo 1871
  • «Noblesville Independent», 11 aprile 1884
  • «Daily Nebraska State Journal», 8 giugno 1884
  • «Indianapolis Star», 21 maggio 1911

Terra di Sogno

Per una strada oscura e solitaria,
Infestata sol da angeli malvagi,
Ove un Fantasma, che per nome ha NOTTE,
Eretto regna sopra un nero trono,
Ho da poco raggiunto queste terre
Da una lontana ed indistinta Thule1
Da un selvaggio strano luogo che, sublime,
Si trova fuor del TEMPO e dello SPAZIO.

Valli senza fondo e fiumi senza fine,
E abissi, e caverne, e titanici boschi,
Con forme che nessuno può scoprire
Per la rugiada che tutto ricopre;
Montagne che precipitano tutte
Dentro mari che non hanno spiaggia;
Mari che ribollono incessanti
Gonfiandosi sotto cieli di fuoco;
Laghi che distendono senza fine
Le loro acque solitarie e morte, —
Le loro acque immobili e gelide
Per le nevi coi gigli reclinanti.

Presso i laghi che così distendono
Le loro acque solitarie e morte, —
Le loro acque desolate e fredde
Per le nevi coi gigli reclinanti, —
Presso le montagne — vicino ai fiumi
Sempre sommessamente mormoranti, —
Presso gli oscuri boschi, — e le paludi
Ove vivono il rospo ed il tritone, —
Presso i lugubri laghi e i cupi stagni
Ove han dimora demoni2 crudeli,
Presso ognuno dei più tremendi luoghi
In ogni angolo più melanconico, —
Là il viandante incontra, inorridito,
Ammantate Memorie del Passato —
Gementi e sussultanti in un sudario
Quando a lui camminano daccanto —
Bianche forme di amici da gran tempo
Resi, in agonia, alla Terra — e al Cielo.

Per il cuore i cui affanni son legione
Questo è un luogo tranquillo, consolante —
Per lo spirito che in tenebra cammina,
Questo, oh, proprio questo è un Eldorado!
Ma il viandante che passa da quel luogo
Non può — non osa guardarlo apertamente;
Mai vengono svelati i suoi misteri
Al debole occhio umano spalancato;
Questo vuole il Monarca, che ha proibito
Di sollevare le cigliate palpebre;
E così l’Anima mesta che qui passa
Lo scorge solo da offuscate lenti.

Per una strada oscura e solitaria,
Infestata sol da angeli malvagi,
Ove un Fantasma, che per nome ha NOTTE,
Eretto regna sopra un nero trono,
Ho vagato e da poco son tornato
Da questa lontana ed indistinta Thule.

Terra di Sogno
Raymond K. Perry (1876 – 1960), “Dream-Land”, olio su tela.

Note

1 Thule era il nome greco di un’isola a nord della Gran Bretagna. È nominato in Virgilio, Georgiche, I, 30, “ultima Thule”. Ma Poe ne fa un uso puramente figurativo sia qui sia nel racconto “Il pozzo e il pendolo”. Ndr.

2 In originale ghoul, infestatori di cimiteri nella tradizione orientale; appaiono di nuovo in “Ulalume” e “Le campane”. Ndr.

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