Ombra – Recensione

Parabola

Un racconto cupo, narrato in prima persona, una parabola dal sapore antico e mistico. Un inno alla morte, alle morti anzi, cantato da Poe con uno stile barocco.

Un crescendo di emozioni e di sensazioni che riempiono questa brevissima storia dall’inizio alla fine.

  • Titolo originale: Shadow. A Parabole
  • Prima pubblicazione: settembre 1835 sul Southern Literary Messenger

Ombra come storia probabile

C’è, nel racconto, un elemento fantastico fin troppo chiaro: un’ombra che improvvisa appare e che parla ai personaggi. Personaggi che, in compagnia del compagno morto di peste, non erano però completamente sobri: … e bevevamo molto

Che abbiano dunque immaginato quell’ombra? Sì, se vogliamo far ricadere questa storia nel campo di quelle che realmente possono accadere.

Oppure lasciamola nel vago, come parabola vera, lasciamola come mito da accettare per il suo messaggio. Lasciamola nell’ombra.

Informazioni su Daniele Imperi 643 Articoli
Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

1 Commento

  1. Il narratore è Oinos, fa delle sedute spiritiche con altre sei persone in una nobile dimora della città di Tolemaide. I sette entrano attraverso un portale in ottone in una stanza oscurata dalle pesanti tende che non lasciavano filtrare il minimo raggio di luna(assenza di luce –> immaginazione), l’aria era densa di ansia e pesantezza che grava su tutto, sulle persone e sugli oggetti. Sette lampade illuminano la stanza, disegnano nello specchio i loro volti accesi e gli occhi illuminati (immagini deformate), cantano, bevono e ridono con un’aria di demenza (ebbrezza). Le spoglie del giovane defunto Zoilo morto di peste giacciono di fronte ai sette, ma Oinos è convinto che il cadavere li stesse guardando. I contorni delle immagini iniziano a farsi sempre più fiochi e indistinti e un’ombra nè umana, nè divina avanza verso il portale e si ferma vicino al defunto. Oinos domanda all’ombra il suo nome e la sua provvenienza.(la curiosità è un peccato, porta a conseguenze negative –> terrore) Con una voce non umana, come formata da una moltitudine di voci messe assieme, dice di chiamarsi ombra e di provvenire dalle Catacombe di Tolemaide. I sette balzano terrorizzati e rabbrividendo pensano di aver sentito alcune delle voci di gente conosciuta ormai defunta.

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