Questo breve racconto di Poe può essere diviso in due parti. Narrato anch’esso in prima persona, nella prima metà ci offre una serie di esempi reali di premature sepolture, con ricchi particolari e date e nomi.
Sempre attento a una precisa documentazione, Poe dimostra continuamente di possedere un’elevata e non comune cultura. Ma non è il vero Poe a raccontare quei fatti, come inizialmente si potrebbe pensare, bensì il reale protagonista della storia.
E questi entra in scena nella seconda parte del racconto, quando narra la propria esperienza personale sul seppellimento prematuro.
Un racconto forse un po’ diverso dagli altri. Poe ha spesso scritto delle introduzioni ai propri racconti, una sorta di preludio a ciò che stava per narrare. Qui l’introduzione ha occupato invece una buona metà della storia.
Se da un lato il tema della vicenda è lugubre e agghiacciante, tuttavia Poe ci sorprende nel finale, tanto che risulta difficile catalogare questo racconto in un preciso filone letterario. Senza anticipare nulla in questa recensione, il maestro ha saputo creare una situazione che non possiede un’unica spiegazione.
- Titolo originale: The Premature Burial
- Prima pubblicazione: 31 luglio 1844 sul Dollar Newspaper
Il seppellimento prematuro come storia probabile
Come già accennato, la prima parte del racconto contiene una serie di fatti realmente accaduti, quindi si tratta di pura realtà. La seconda parte è invece pura invenzione, ma non ha nulla di soprannaturale né di horror.
Viene servita come un’esperienza reale e tale resta.
Un racconto con tanto di morale alla fine..Sembrerebbe quasi che lo stesso Poe(o il suo tramite) ci inviti a non ripercorrere certi suoi errori,ma chi lo può sapere se non lui stesso?