“La caduta di casa Usher”, uno dei più bei e famosi racconti di Poe, non finisce di attrarre gli editori odierni. Appena tre mesi fa la Fanucci ha pubblicato un volume dedicato al racconto, con le illustrazioni di Antonello Silverini.
Verso la fine di maggio AB Editore, casa editrice che si è distinta per la particolarità e l’unicità delle sue pubblicazioni – e soprattutto specializzata nel fantastico delle epoche trascorse – ha dato alle stampe La caduta di casa Usher, disponibile in due versioni: copertina bianca e copertina marrone.
Anche questo volume è riccamente illustrato, con disegni in bianco e nero che accentuano il carattere gotico e lugubre del racconto. Un’edizione di pregio, sia per gli amanti di Poe sia per intenditori.
“The Fall of the House of Usher”, apparso sul «Burton’s Gentleman’s Magazine» nel settembre 1839, da quasi due secoli non finisce di stupire e di ricevere interesse.
Intervista a Marco Calvi
D. Qual è stata la difficoltà maggiore nell’illustrare questo racconto?
R. La maggior difficoltà è stata sicuramente il fatto che fosse un racconto molto famoso e molto amato. Moltissimi illustratori del passato si sono avventurati nei meandri della casa della famiglia Usher. La sfida è stata cercare di creare una visione nuova del racconto che però non stravolgesse l’opera di Poe.
Muoversi tra gli spazi vuoti lasciati dall’autore di un testo è forse la parte più accattivante del lavoro di illustratore. Le immagini che ho creato raccontano, o almeno ci provano, una serie di sotto trame che leggendo e rileggendo il testo sono cresciute nella mia mente.
Quale rapporto c’è veramente tra Roderick e il protagonista? E tra lui e sua sorella? Cosa c’è davvero nelle profondità della mente dei signori di casa Usher? Questa tenuta ha più l’aria di un anatema che di un’eredità, perché? Roderick ama morbosamente sua sorella? O forse è in attesa che lei muoia per potersi finalmente liberare di quell’opprimente luttuosa atmosfera in cui sono cresciuti? La casa li lascerà andare via? La morte e il crollo daranno finalmente l’agognata pace?
C’è qualcosa che si annida negli angoli bui di questa magione. La sfida è stata trasporre questa visione del racconto in immagini e riuscire a dare delle risposte a questi interrogativi. Ho nascosto, nelle tavole, tanti segreti e dettagli per riuscire in questo intento, spero che i lettori possano scovarli e dare la loro interpretazione.
D. A quali illustratori del passato si ispira?
R. Sono veramente tanti… Diciamo che è dal liceo che aggiungo nomi a questa lista. Il primo è stato Alfons Maria Mucha, che occupa ancora il posto d’onore come sommo maestro. Limitandoci a quelli del XIX secolo Arthur Rackham, Hermann Vogel, Franz Von Bayros, Adolfo Hohenstein, Leopoldo Metlicovitz, Carl Larsson, Jessie Marion King e potrei andare avanti per sempre quindi meglio che mi fermi qui.
D. Perché ha scelto di illustrare “La caduta di casa Usher”?
R. Il progetto di Casa Usher in realtà è nato come progetto editoriale che ho portato all’esame dell’ultimo anno della Scuola d’Arte Applicata del Castello Sforzesco. Ci era stata la possibilità di scegliere tra tre testi molto diversi tra loro: “Le Avventure di Tom Bombadil” di J.R.R. Tolkien, “Robbie” di Isaac Asimov ed infine “La Caduta di Casa Usher” di Edgar Allan Poe. Inizialmente non volevo scegliere Poe per provare a confrontarmi con un testo che mi consentisse di uscire dalla mia zona di comfort.
Quando vidi che la maggior parte dei miei compagni di corso aveva preferito gli altri due racconti decisi di cedere alle mie inclinazioni gotiche. Mi innamorai. Lessi e rilessi quel racconto per carpirne gli aspetti più nascosti. Conclusi l’ultimo anno, diedi il mio esame ma questo progetto l’avevo amato troppo per lasciarlo andare.
Continuai a modificare e rivedere alcune tavole e dopo anni, quando già collaboravo da tempo con ABEditore, mostrai loro lo storyboard. Non li ringrazierò mai abbastanza per avermi dato fiducia e per aver creduto in questo progetto. Con loro sapevo che sarebbe venuto un bellissimo lavoro. Sono davvero soddisfatto del risultato finale… E chi mi conosce bene sa che questa è una cosa molto, molto, ma molto difficile che accada.
D. Quali altre storie di Poe le piacerebbe poter illustrare?
R. Al momento non ci ho ancora pensato, quindi proverò a rispondere di getto sul momento. Ho rappresentato già due volte “Ligeia”, quindi dedicargli il giusto spazio potrebbe essere molto bello. “Morella” è un altro racconto che mi è piaciuto molto e che potrebbe essere interessante da approfondire.
“La Maschera della Morte Rossa” per l’atmosfera, insieme lugubre e carnevalesca, mi ha sempre affascinato e visivamente sarebbe bellissimo da rendere. Infine “Il Diavolo nel Campanile” nella cui storia aleggia un velo di macabra ironia a mio avviso.
Le due copertine
Immagini dal libro
Il libro
- La caduta di casa Usher
- Illustrazioni di Marco Calvi
- Traduzione di Antonella Castello
- AB Editore
- 24 maggio 2023
- € 25
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