È un cortometraggio muto, della durata di 7 minuti, prodotto nel 1909 dalla Biograph Company per il centenario della nascita di Poe. All’epoca non era stato ancora coniato il termine biopic e il corto fu chiamato “una storia fondata su eventi nella sua carriera”.
Nel filmato Poe sta componendo la sua poesia più famosa, “Il corvo” (The Raven, 1845), mentre sua moglie Virginia sta morendo di tubercolosi. In realtà Virginia morì 2 anni dopo la pubblicazione della poesia, ma David Wark Griffith (1875-1948) volle sfruttare il potenziale drammatico di quella scena.
Lo stesso titolo contiene un errore ortografico, “Edgar Allen Poe”, destinato a durare negli anni.
La nascita del cinema biografico
Il 1909 non è soltanto l’anno che segna il centenario della nascita di Poe (1809-1849). La Biograph Company, in cui lavorava D.W. Griffith, si affrettò a produrre un cortometraggio per rendere omaggio a Poe, creando con l’occasione un nuovo genere cinematografico: il film biografico.
La Biograph sperava che il film fosse proiettato nei cinema e nei nickelodeon (spazi coperti in cui venivano proiettati film al costo di un nichelino, 5 centesimi, nati da qualche anno) entro il compleanno di Poe, il 19 gennaio. Per quanto furono rapide la produzione e la distribuzione, il film raggiunse il pubblico soltanto all’inizio di febbraio.
La popolarità dei cortometraggi
Agli inizi del XX secolo alcuni pionieri del cinema sperimentarono la produzione di brevi narrazioni, girate di solito su set rudimentali con due o tre attori. Questi corti, che duravano normalmente dai 5 ai 7 minuti, divennero molto popolari tra il pubblico, tanto che si formarono nuove compagnie cinematografiche esclusivamente per produrli e rilasciarli.
La stessa Biograph Company dal 1903 in poi si concentrò sempre più sulla messa in scena di brevi drammi e commedie per le sue cineprese e dal 1908 non produsse nient’altro.
La relativa semplicità del cinema in quel momento permise a registi efficienti di realizzare un cortometraggio ogni due o tre giorni, un ritmo necessario per alimentare l’appetito del pubblico.
La brevità di questi film incoraggiò gli studi a cercare materiale nel regno dei romanzi e delle opere teatrali famosi, ma anche fra noti eventi attuali, perché sullo schermo non c’era tempo sufficiente per presentare personaggi o creare una narrazione.
I set venivano mantenuti e riutilizzati più volte. Un film era generalmente composto da due o tre scene, senza montaggio o movimento della telecamera. Gli stili di recitazione erano esagerati e le emozioni erano trasmesse con poca sottigliezza o sfumature.
Il valore del corto “Edgar Allen Poe”
Il corto rappresenta comunque un’opera istruttiva, poiché mostra i primi tempi della produzione cinematografica, che si avviava ad assumere un suo linguaggio. La cinepresa restava fissa e non c’erano trucchi fotografici come la dissolvenza: ogni scena saltava bruscamente a quella successiva.
La recitazione di Herbert Yost e Linda Arvidson (all’epoca del film moglie di Griffith) nei panni di Poe e Virginia è caratterizzata da una mimica esagerata: ampi gesti del braccio, mani strette, occhi e bocche spalancati.
Edgar Allen Poe diede comunque il via a una tradizione cinematografica che, oltre un secolo dopo, dura ancora.
“Edgar Allen Poe”: il cortometraggio
- Regia: D.W. Griffith
- Scritto da D.W. Griffith e Frank E. Woods
- Attori: Barry O’Moore – che compare con il nome di Herbert Yos – (Edgar Allan Poe), Linda Arvidson (Virginia Poe), Arthur V. Johnson (primo editore), Charles Perley (poeta), David Miles (secondo editore)
Fonti
- Open Culture, LLC., The First Biopic of Edgar Allan Poe: 1909 Film by D.W. Griffith Shows the Horror Master Writing “The Raven” di Colin Marshall
- IMDb, Edgar Allan Poe (1909)
- And You Call Yourself A Scientist!, “Edgar Allen Poe” (1909) di Elizabeth A. Kingsley
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