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Nel 1916, per la prima volta in Italia, uscì la traduzione delle poesie di Stéphane Mallarmé (18 marzo 1842 – 9 settembre 1898), nel N. 24 della “Raccolta Breviari intellettuali”.
Da un’idea di Umberto Notari, i breviari erano piccoli volumi realizzati in cuoio dall’Istituto Editoriale Italiano e destinati ai soldati al fronte, durante la Prima guerra mondiale. Vere opere “taschinabili” che avevano l’obiettivo non sono letterario, ma anche di propaganda.
La traduzione di Versi e prose fu affidata a Filippo Tommaso Marinetti, che per la stessa collana pubblicherà nel 1918 Poesie scelte, sua personale antologia di versi liberi e parole in libertà.
Il volume comprendeva 22 poesie e 6 prose. La poesia “Per la tomba di Edgardo Poe” (Le Tombeau d’Edgar Poë) chiudeva la sezione poetica. Fu scritta da Mallarmé nel 1876 e apparve in Poésies, opera pubblicata per la prima volta nel 1877.
La poesia fu composta come tributo al monumento realizzato in onore di Poe a Baltimora, posto sul luogo di sepoltura il 17 novembre 1875. La storia del monumento commemorativo sulla tomba di Poe, idea nata per celebrare i venticinque anni dalla morte, iniziò il 7 ottobre 1865, sedici anni esatti dopo la morte del poeta.
Poe, Marinetti e il Futurismo
Perché Marinetti, il genio che creò il movimento futurista e che per tutta la vita combatté il passatismo, ha tradotto una poesia dedicata a Poe, autore ormai del passato, del secolo trascorso?
Più tardi, nel 1928, Marinetti si adoperò nella traduzione di un autore ben più antico, Tacito, traducendo in italiano la sua Germania.
I legami con Poe iniziarono anni prima. Proprio nella sua prima opera, La Conquête des Étoiles, pubblicata nel 1902 da E. Sansot & Cie, Marinetti utilizza come eserghi, in francese, tre versi dal Canto XI del Paradiso di Dante e un brano tratto dal racconto di Poe “The Colloquy of Monos and Una” (Colloque entre Monos et Una, per la traduzione di Charles Baudelaire):
…, l’esprit poétique – cette faculté la plus sublime de toutes, nous savons cela maintenant, – puisque des vérités de la plus haule importance ne pouvaient nous être révélées que par cette «Analogie», dont l’éloquence, irrécusable pour l’imagination, ne dit rien à la raison infirme et solitaire.
Poe, secondo Marinetti, fu al pari di Dante un genio creatore simile al suo.
Per la tomba di Edgardo Poe
Traduzione di F.T. Marinetti
Tale quale l’eternità lo muta finalmente in Sé stesso, il Poeta suscita con una spada nuda il suo secolo spaventato di non aver saputo che la morte trionfava in quella voce strana!1
Essi – come il vile sussulto dell’idra quando udì l’angelo dare un senso più puro alle parole della tribù – proclamarono a voce alta che il sortilegio era bevuto nel liquido spregevole di qualche nero miscuglio2.
Della terra e del cielo ostili, o grave danno! se la nostra idea non scolpirà con essi un bassorilievo di cui la tomba di Poe abbagliante s’adorni
calmo macigno quaggiù caduto da un disastro oscuro, questo granito almeno mostri per sempre il suo limite ai neri voli della Bestemmia sparsi nel futuro.
Testo originale francese
Tel qu’en Lui-même enfin l’éternité le change,
Le Poète suscite avec un glaive nu
Son siècle épouvanté de n’avoir pas connu
Que la mort triomphait dans cette voix étrange!
Eux, comme un vil sursaut d’hydre oyant jadis l’ange
Donner un sens plus pur aux mots de la tribu
Proclamèrent très haut le sortilège bu
Dans le flot sans honneur de quelque noir mélange.
Du sol et de la nue hostiles, ô grief!
Si notre idée avec ne sculpte un bas-relief
Dont la tombe de Poe éblouissante s’orne
Calme bloc ici-bas chu d’un désastre obscur,
Que ce granit du moins montre à jamais sa borne
Aux noirs vols du Blasphème épars dans le futur.
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1 Allusione al “Mai più” (Nevermore) della poesia di Poe “Il corvo”.
2 Allusione alla malinconia (noir mélange), o melanconia, dal greco “bile nera”.
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