Lettere di Edgar Allan Poe – Marzo/ottobre 1849

Edgar Poe e il suo carteggio inedito

Terza a ultima parte del carteggio di Poe che apparve il 1° maggio 1878 sul periodico «Rivista Europea», tradotto dall’articolo “Unpublished Correspondence by Edgar A. Poe” pubblicato sull’«Appleton’s Journal» da John Henry Ingram.

Nella seconda parte le lettere comprendevano il periodo gennaio/febbraio 1849, mentre la prima parte del carteggio raccoglieva le lettere fra il 12 giugno 1846 e il 28 dicembre 1848.

In quest’ultima parte le lettere vanno dal 23 marzo al 13 ottobre 1849: sono lettere di Poe e Maria Clemm a Annie Locke Richmond.

Edgar Poe e il suo carteggio inedito

23 marzo 1849 – Lettera a Annie Locke Richmond

Annie non vuol confidare il segreto concernente W.1? Ho io forse fatto qualcosa che vi abbia indotto a «rinunziare ad ogni speranza?»

Cara mia Annie: sono felice di poter fornire prova al signor R. che deve togliergli i dubbii che pareva nutrire contro di me. Vi rammentate come i coniugi L. negarono energicamente di avermi detto male di voi e ch’io dissi loro: «Adunque la cosa rimane una semplice questione di veridicità fra me e voi, giacché io non ho testimonii.» Ma dipoi osservai: – «Disgraziatamente ho rinviato alla signora L. tutte le sue lettere, ch’erano piene d’oltraggi per voi e per vostro marito; bensì, se non prendo abbaglio, mia madre deve possederne taluna che proverà la verità del mio asserto.» Ora, Annie, quando mi feci ad esaminare le carte a cui alludevo, trovai con mio estremo cordoglio che esse non giovavano affatto a corroborare le mie proteste. Dico «con mio estremo cordoglio» perché riesce così penoso l’esser sospettato quando siamo certi della nostra integrità. Non già che mi figurassi neppure per un momento che voi dubitaste di me, ma gli è che mi accorsi come dubitassero bensì il signor R. e il signor C. e forse anche vostro fratello. Orbene! Che cosa vi pensate? Mistress L. ha scritto daccapo a mia madre, ed io vi accludo la sua lettera. Leggetela e vi troverete la piena conferma di quanto vi ho detto. I versi contro di me a cui essa allude, non gli ho visti. Voi vedrete che, nel fatto, essa ammette tutto quello di cui io l’ho accusata. Ora vi rammenterete come tanto essa che il marito hanno altamente negato di aver detto male di voi. Questo era il solo punto da schiarirsi. Ho marcato i paragrafi a cui alludo. Desidererei che scriveste ai vostri conoscenti in Providence per accertarvi chi fu che mi vituperò in tal guisa. Voglio provare la falsità di quanto vi è stato detto (giacché mi pare che io non debba permettere a simili dicerie il passare impunite) e in special modo vorrei che mi otteneste ragguagli dietro ai quali mi sia dato l’agire… Vorrete far questo per me? Vi accludo pure alcuni versi Per Annie2… Mi direte quale impressione vi abbiano fatto? Gli ho mandati al [«Flag of Our Union»]. A proposito, avete avuto il Rana saltante3? Ve lo mandai per diligenza, ignorando se vedete quel giornale a [Lowell]. Mi duole il dirvi che il Metropolitano ha sospeso le sue pubblicazioni e che Il Cottage di Landor4 è ritornato nelle mie mani non stampato. Credo che i versi Per Annie, che adesso vi mando, sieno i migliori ch’io m’abbia mai scritto. Ma un autore di rado può fidarsi al proprio apprezzamento delle cose sue. Desidero sapere quello che la mia Annie pensa sinceramente sul loro conto, ed anche quello che ne pensano la cara vostra sorella e il signor C. Non vi lasciate sfuggire di mano questi versi finché non li vedrete stampati, giacché li ho venduti all’editore del [Flag]…

[Ricordatemi a tutti]

Senza data. [28 aprile (?) – 23 maggio (?) 1849] – Lettera a Annie Locke Richmond

Annie,

Vedrete da questa mia che sto quasi, se non del tutto, bene. Non siate adunque in pena per la mia salute. Non stavo tanto male quanto supponeva mia madre. Essa vive in tale apprensione per me, che spesso si allarma senza ragione. Non è stato il male quanto l’essere depresso e abbattuto intellettualmente. Non posso esprimervi quanto orribilmente ho sofferto per la tristezza… Incomincio a provare un segreto terrore di non avervi a rivedere mai più… Abbandonate ogni speranza di vedermi presto. Sapete di quanto buon animo io vi scrivessi non molto tempo addietro circa la mia prospettiva pel futuro… come ero speranzoso di trovarmi presto fuori d’ogni difficoltà… Orbene!… Tutto sembra essere svanito almeno pel presente. Come al solito, le sciagure non vengono mai sole ed io ho avuto una disillusione dietro ad un’altra. Il Magazzino Colombiano5, in primo luogo, è fallito. Poi l’Unione di Post6, dalla quale derivavano i principali miei guadagni. Quindi la Rivista Whig7 ha cessato di pagare i collabora tori. Poi il Democratico8 – poi ho dovuto litigare, pei suoi arbitrii e per la sua insolenza; finalmente, con…9 e, per coronare il tutto, il…10, (da cui speravo il mio maggior lucro, giacché aveva fatto con esso un regolare contratto per 10 dollari alla settimana da durare tutto l’anno) ha spedito una circolare ai corrispondenti, protestando mancanza di fondi e declinando di ricevere ulteriori articoli. Havvi anche di più. Il Messaggiero letterario meridionale11, che mi deve una bella somma, non può ancora pagare, cosicché mi trovo ridotto a Sartain e a Graham, ambedue assai precarie risorse. Senza dubbio voi attribuite a tali fatti la mia tristezza. Ma sareste in errore. Nessuna mondana considerazione, del genere di questa, ha il potere di affliggermi… No!… La mia tristezza è inesplicabile, ed è ciò che mi rende più tristo. Sono pieno di neri presentimenti. Nulla mi rallegra né mi dà conforto. La mia vita mi pare sciupata: il futuro mi apparisce come un vuoto orribile e desolato. Ma voglio lottare e «sperar di nuovo nella speranza.» Che cosa credete? Ho ricevuto una lettera da mistress L… e qual lettera! Dice che sta per pubblicare un ragguaglio minuzioso di quanto è accaduto fra noi, a foggia di romanzo, sotto finti nomi ecc., che mi farà comparire nobile, generoso ecc., niente di cattivo… che renderà giustizia ai miei motivi ecc. Mi scrive per chiedermi se ho da darle alcun suggerimento. Se non le rispondo dentro quindici giorni, il libro sarà subito stampato12. E più che tutto questo: verrà immediatamente a vedermi a Fordham. Non le ho risposto. Debbo risponderle? E che cosa? L’amico che mandò i versi al Giornale d’H.13 fu l’amico che vi ama più di tutti… fui io. Il …14 li stampò con tanti errori che mi risolsi a stamparli di nuovo correttamente. Il …15 ha di già due miei articoli: Un sonetto a mia madre16 e Il cottage di Landor. Ho scritto una ballata: Annabel Lee17, che v’invierò al più presto. perché non mandate il racconto di cui mi tenete parola?

(Lettera di Maria Clemm a Annie, stesso giorno della precedente, inviata insieme alla lettera di Poe).

Mille ringraziamenti per le vostre lettere, mia cara Annie. Non crediate a Eddy. È stato male assai; ma adesso sta meglio. Ho temuto più volte che fosse per morire. Dio sa s’io non desideri che fossimo tutti due nel nostro sepolcro. Sono certa che sarebbe assai meglio!…

Fordham, 16 giugno [1849] – Lettera a Annie Locke Richmond

Mi chiedete che vi scriva prima di partire per Richmond, ed io avrei dovuto partire sino da lunedì, li corrente, cosicché, forse, mi credete già andato, senza neppure avervi dato un addio. Ma in vero, Annie, non avrei potuto farlo. La verità si è che sono stato in procinto di partire ogni giorno dal momento che vi scrissi, e perciò tralasciai di scrivervi sino all’ultimo momento. Ma sono stato deluso, e non posso trattenermi più lungamente dal mandarvi almeno poche linee per farvi vedere perché ho serbato il silenzio per tanto tempo. Adesso è incerto quando potrò partire, ma forse ciò può accadere domani o il giorno susseguente. Tutto dipende da circostanze da me indipendenti. È probabile ch’io rimanga qui finché non abbia saputo qualcosa da Thompson (del Messaggiero Letterario Meridionale) a cui ho scritto cinque giorni addietro18 per dirgli di rimandarmi la lettera da Oquawka, invece di trattenerla presso di sé sino al mio arrivo.

La ragione del rinvio della mia tratta sul giornale di Graham (faccenda che mi diede tanta uggia e dispiacere quando io era presso di voi) si è che li articoli da me inviati per diligenza non giunsero a destinazione. Non vi fu dunque insulto, come avevo creduto, nella non pubblicazione, e ne ho piacere, perché non desidero il dare adesso miei scritti al Magazine di Graham. Vi accludo la risposta dell’editore alla mia domanda di spiegazione. Il mastro di posta19 di qui sta facendo una investigazione circa tale dilazione o disvio, ed é probabile che li articoli sieno stati ritrovati e la tratta sia stata pagata quando riceverete la presente. cosicché, come vedete, su tale proposito tutto va bene…

Vedete che vi accludo un visibilio di carte: la lettera di mistress L.20 a Muddie: il lungo poema manoscritto di mistress L.: i versi sul Lynn Bard21 che mi diceste esser vostro desiderio di vedere, e altresì alcuni versi a me scritti, o a meglio dire scritti sopra di me, di mistress Osgood, in cui si figura ch’io le scriva. Vi invio, altresì, una altra notizia sopra Eureka della Tribune di Greeley. Se vi piace, potete ritenere la lettera di mistress L.

Avete visto una nuova satira La morale per gli autori22 scritta da un J. E. Tuel? In nome di Dio, chi è mai J. E. Tuel? La satira è una stupidaggine. È una lunga parodia del Corvo. Tutta la satira sembra diretta a me. Se non l’avete peranco23 vista e desiderate leggerla, ve la manderò.

Nessuna notizia peranco di mistress L. Se viene qui rifiuterò di vederla. Rammentatemi ai vostri cari genitori, a Bardwell, al caro Caddy, a mistress e miss C. e al signor R. E adesso che il cielo vi benedica per sempre.

Il vostro Eddie.

Vi accludo anche un autografo del signor Willis24 del quale eravate tanto invaghita. Dite a Bardwell che gli manderò al più presto quanto gli ho promesso. Muddy v’invia i suoi più affettuosi saluti.

9 luglio 1849 – Lettera di Maria Clemm a Annie Locke Richmond25

Eddy è partito già da dieci giorni e non ho avuto più sue nuove da quel momento. Figuratevi in quale stato io mi sia!… Oh Annie, Annie, io temo tutto!… E talmente abbattuto di spirito! Era così oppresso dal non ricevere più vostre lettere!… Vi pare strano che abbia così poca fiducia in chicchessia? Non siamo forse stati vittime di tanti neri tradimenti? Eddy fu obbligato di passare da Filadelfia ed io temo tanto tanto che gli sia avvenuto colà qualche sinistro! Prima di andarsene, pose a sesto26 tutte le sue carte e mi disse quello che dovessi fare nel caso che egli morisse… Se Eddy giunge salvo a Richmond e se riesce in quello che è sua mente di farvi, saremo sollevati in parte dalle nostre angustie…27

8 ottobre 1849 – Lettera di Maria Clemm a Annie Locke Richmond

Annie. Il mio Eddy è morto. Morì ieri a Baltimora. Annie, mia Annie! pregate per me, per l’amica vostra desolatissima!… Sono fuori di me!… Scrivetemi per consigliarmi quello che debbo fare!…

13 ottobre 1849 – Lettera di Maria Clemm a Annie Locke Richmond

Mia carissima Annie: non mi sono ingannata facendo assegnamento sopra di voi. Voi desiderate tuttavia che la povera amica vostra vada da voi. Ho scritto alla povera Elmira28 ed aspetto la sua risposta. Si fanno già assestamenti per pubblicare le opere dell’amatissimo mio, del mio figlio perduto dilettissimo!… Sono stata visitata da parecchi signori e finalmente ho combinato col signor Griswold di accomodarsi e di declinare le loro offerte. E così egli desidera fare immediatamente. Il signor Willis dividerà seco lui questo lavoro di amore. Neilson Poe mi ha scritto per dirmi che Edgar morì di congestione cerebrale e non già di quello che lo accusano quei vili, vilissimi giornali. Fu prodotta da una grande sovraccitazione. Giammai potè ritornare in sé per un momento. Adesso lo valutano come merita e sarà resa giustizia all’amata sua memoria.

1 Westford, Massachusetts.

2 “For Annie” apparve sul «Flag of Our Union» il 28 aprile 1849.

3 “Hop-Frog” apparve sul «Flag of Our Union» il 17 marzo 1849.

4 “Landor’s Cottage” è stato stampato per la prima volta sul «Flag of Our Union» il 9 giugno 1849.

5 «Columbian [Lady’s and Gentleman’s] Magazine».

6 «Union Magazine», poi acquisito da John Sartain e ribattezzato «Sartain’s Union Magazine».

7 «Whig Review».

8 «United States Magazine and Democratic Review».

9 Si ignora con abbia dovuto litigare Poe.

10 «Forse il The Gentlemen’s Magazine».

11 «Southern Literary Messenger».

12 Si ignora se la signora Locke abbia pubblicato il suo “romanzo” o se abbia fatto visita a Poe a Fordham.

13 «Home Journal».

14 «Flag of Our Union».

15 Idem come sopra.

16 “To My Mother” apparve sul «Flag» il 7 luglio 1849.

17 “Annabel Lee” apparve postuma sul «New York Tribune» il 9 ottobre 1849.

18 Poe scrisse a John R. Thompson il 9 giugno 1849.

19 Postmaster in originale, il direttore dell’ufficio postale.

20 Forse è Sarah Anna Lewis (Aprile 1824 – 24 novembre 1880), poetessa e drammaturga.

21 Il “Lynn Bard” era Alonzo Lewis.

22 John E. Tuel scrisse in versi The Moral for Authors, pubblicato da Stringer and Townsend, New York, 1849.

23 Forma letteraria per ancora.

24 Nathaniel Parker Willis (20 gennaio 1806 – 20 gennaio 1867), autore, poeta e direttore dell’«Home Journal».

25 La lettera e le due seguenti sono tratte da James A. Harrison, “Chapter 14,” The Complete Works of Edgar Allan Poe – Vol. XVII: Letters (1902).

26 In ordine.

27 La traduzione è non solo incompleta, ma anche una sorta di riassunto della reale lettera di Maria Clemm.

28 Sarah Elmira Shelton, nata Royster (1810 – 11 febbraio 1888), un’adolescente fidanzata di Edgar Allan Poe.

Daniele Imperi 679 Articoli
Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

Commenta per primo

Commenta l’articolo

La tua email non sarà pubblicata.


*