In attesa del compleanno di Poe

Cynthia Pelayo lo scorso anno ha viaggiato da Chicago a Baltimora fino ai cancelli del cimitero in cui è sepolto Poe, in attesa di qualcuno che non si è mai mostrato. Quest’anno farà la stessa cosa.

Il visitatore misterioso lasciava 3 rose e mezza bottiglia di cognac sulla tomba di Poe nell’anniversario della sua nascita, il 19 gennaio. È stato così per 200 anni, ma lo scorso anno non si è fatto vedere.

Fine della storia? Difficile a dirsi.

Insieme a suo marito, Cynthia tornerà ancora al cimitero, con la speranza di vedere lo sconosciuto vestito di nero, con sciarpa bianca e cappello a tesa larga.

Jeff Jerome, curatore del Poe House and Museum, è diventato il sorvegliante non ufficiale dell’insolita tradizione del compleanno di Poe. Ogni anno, dal 1978, assieme a un gruppo di appassionati, ha guardato da dentro la chiesa presbiteriana in cerca dell’arrivo del “toaster”. Il primo avvistamento avvenne nel 1949, quando il giornale The Evening Sun di Baltimora scrisse di un “anonimo cittadino che ogni anno posa una mezza bottiglia vicino la tomba”.

«Proprio nelle ultime due settimane», dice Jerome, «sono stato contattato da cinque persone che vogliono essere il nuovo Poe toaster. Ho la visione di una lunga fila di aspiranti “toaster” alla tomba di Poe, ognuno aspettando il proprio turno per portare rose e cognac. E non voglio che questo accada.» E aggiunge: «Se questo tributo è finito, voglio che sia morto di una morte serena.»

Jerome, tornato al cimitero lo scorso anno, il giorno dopo del compleanno, trovò la tomba disseminata di bottiglie e vetri rotti dai fan che avevano provato a compensare il mancato rituale coi propri tributi.

«Se vuoi davvero portare un tributo a Poe, lascia dei fiori il 19 gennaio.» Aggiunge Jerome.

Jerome tornerà al cimitero per un altro anno ancora prima di abbandonare il controllo. Ma resta il fatto che non si saprà mai nulla del misterioso visitatore e del motivo del suo rituale. Non è mai stato lo stesso uomo, d’altronde. Nel 1998 una nota indicava che il promotore della tradizione fosse morto e che avesse “passato la torcia” ai suoi due figli.

Jerome, dal suo punto di osservazione dalla finestra della chiesa, si è accorto del cambiamento e ha riconosciuto i due fratelli, diversi per figura e andatura, sostenendo che era sempre uno o l’altro a portare il tributo e mai entrambi lo stesso giorno.

Inoltre, il toaster dava un segnale, al suo arrivo, che potevano riconoscere solo le persone all’interno della chiesa. Jerome non rivela che tipo di segnale, per prevenire eventuali impostori.

Si sostiene anche che i due fratelli non portarono avanti la tradizione seriamente come aveva fatto loro padre, cosa resa evidente da una nota lasciata nel 2001, riferita al Super Bowl, e un’altra nel 2004, in cui si criticava la Francia in merito all’invasione USA dell’Iraq. Molti pensano che i due fratelli abbiano semplicemente deciso di terminare quella tradizione con il 200° anniversario della nascita di Poe, avvenuto nel 2009.

E Jerome crede che sia una data ideale per porre fine al rituale. «Una parte di me vorrebbe sapere la verità dopo tutti questi anni», dice Jerome, «ma un’altra pensa che, sapendo, verrebbe sminuita la magia del momento.»

Cynthia Pelayo non potrebbe essere più d’accordo. «Nell’era di internet c’è rimasto ben poco mistero», dice. «E una tradizione che va avanti per tutti questi anni ci fa pensare che sia qualcosa di veramente magico. Non vorrei sapere chi è lo sconosciuto. Spero che continui. Spero che ritorni.»

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Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

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