Il diavolo nel campanile – Recensione

Questo racconto è uno dei tanti in cui Poe ha dimostrato di possedere senso dell’umorismo, elevata cultura e pieno possesso delle parole, che sapeva rimaneggiare in giochi di allusioni e mescolare fra loro per crearne di nuove da usare all’occorrenza.

Non è un racconto dell’orrore, come potrebbe indurre a credere il titolo. Il diavolo, qui, è solo un personaggio che viene da fuori, apparso improvvisamente nell’improbabile paese olandese inventato da Poe.

Già dal nome stesso del villaggio, la trascrizione fonetica di una frase inglese, e da quelli di alcuni personaggi citati, si intuisce il tono satirico dell’intera storia.

  • Titolo originale: The Devil in the Belfry
  • Prima pubblicazione: 18 maggio 1839 sul Saturday Chronicle and Mirror of the Time

Il diavolo nel campanile come storia probabile

Se si eccettuano i nomi improbabili, che non costituiscono di certo un limite alla realtà, il racconto non ha nulla che possa farlo apparire impossibile.

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Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

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