Quattro chiacchiere con una mummia – Recensione

Il titolo promette esattamente ciò che il lettore troverà nel racconto. Possiamo dividere la storia in due. Da una parte siamo introdotti in un laboratorio in cui viene sbendata una mummia, c’è quindi una sorta di aspettativa “horror”. Dall’altra la situazione viene ribaltata e il lettore si ritrova in una storia che non ha più nulla di terribile.

Se non proprio nettamente umoristico, il racconto si può leggere come una sorta di satira contro il mondo moderno, in cui le più grandi invenzioni sembrano non riuscire a rivaleggiare contro le conoscenze degli antichi Egizi.

Ma Poe non poteva lasciare la storia senza un finale degno di questo nome. Ed ecco che l’intera diatriba sulle potenze di un tempo e su quelle attuali termina nel modo più comico e burlesco possibile.

  • Titolo originale: Some Words with a Mummy
  • Prima pubblicazione: aprile 1845 sull’American Review

Quattro chiacchiere con una mummia come storia probabile

Questa volta siamo entrati in un racconto decisamente impossibile. Una storia che, come già previsto dal titolo, non lascia alcun dubbio sulla sua natura fantastica.

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Lavoro scrivendo testi per il web e correggendo bozze di manoscritti. Edgar Allan Poe è stato il primo autore che ho amato. Il sito è un omaggio a questo indimenticabile autore. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti. Ho scritto il libro Le 22 immutabili leggi del blogging.

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