Mia amata! In mezzo ai dolor penosi
che calcan il sentier dell’esistenza–
(mio tristo, ahimè, sentier dove una rosa,
pur sola mai potrà di sé far posa)–
lo spirto mio ritrova un poco essenza
nei sogni dove appari e allor riposa,
seppur blando, nell’Eden che qui è appreso.
E sì la tua memoria a me richiama
come lontana, un’incantata isola
nel mezzo del tumulto che fa il mare,–
libero ocean che freme al tempestare,
ma dove nel frattempo essa, la sola,
dai ciel più chiar che sempre la sorvolan,
coglie sorrisi che terra scintillan.
(Poesia di E.A. Poe, traduzione e reinterpretazione in endecasillabi di Enrico Brandoli)
Versione originale
To F__
Beloved! amid the earnest woes
That crowd around my earthly path–
(Drear path, alas! where grows
Not even one lonely rose)–
My soul at least a solace hath
In dreams of thee, and therein knows
An Eden of bland repose.
And thus thy memory is to me
Like some enchanted far-off isle
In some tumultuous sea–
Some ocean throbbing far and free
With storm–but where meanwhile
Serenest skies continually
Just o’er that one bright inland smile.
stessa poesia tradotta e reinterpretata verso la fine dell’800
da Ernesto Ragazzoni:
O amata, in fra la tenebra de’ guai
che il mio sentiero avvolge insidïosa
(triste sentiero — ohimè! — dove non mai
crebbe una rosa, una solinga rosa)
l’anima mia si culla e si riposa
sognandoti, e nel sogno trova almeno
un Eden carezzevole e sereno.
Così la tua memoria è per me come
un’isola incantata: chiusa in grembo
ad un mar senza spiaggia e senza nome,
l’onda la morde, la flagella il nembo
e il nocchiero la fugge, e pure un lembo
di cielo, azzurro, su lei sola, in giro
le tesse una corona di zaffiro.
Grazie per queste nuove interpretazioni Henryx.
Interessante la reinterpretazione di Ragazzoni…Se posso esprimere il mio modesto parere,questa volta Henryx mi è calato un pò 😉 Cmq colgo l’occasione per un ennesimo caloroso saluto!
ringrazio e ricambio i saluti ad entrambi 🙂
vedremo di tornare al meglio le prossime volte 🙂