Eleonora – Recensione

Un racconto drammatico. Non ha elementi horror, non aleggia la paura, non quella verso il soprannaturale, almeno.

Possiamo dire che il racconto, brevissimo, sia strutturato in tre parti. Un inizio che è un tributo alla natura, con meravigliose descrizioni del paesaggio che Poe sa creare con la sua penna, incantando il lettore. La storia d’amore fra il narratore e Eleonora procede e si compie attraverso le bellezze naturali, è quell’amore stesso, e la stessa Eleonora, che insieme sono parte del paesaggio e il paesaggio che vive e si intensifica grazie alla presenza della donna.

Su tutto questo idillio Poe fa cadere un’ombra, nella seconda parte del racconto. Poe narra ora la fine, la morte, il dolore, e lo fa con l’eleganza di sempre, e come prima la presenza di Eleonora era legata al fiorire della natura, così ora la sua scomparsa decreta l’abbandono e l’appassimento dell’ambiente circostante.

Nella terza parte della storia il nostro narratore fugge, fugge dalla terra per poter vivere ancora e ancora amare. Breve, ma intensa, questa parte, in cui la presenza di Eleonora non è la nemesi che si abbatte per il patto non rispettato, per il voto infranto, bensì la benedizione per una scelta che non può essere giudicata in terra.

Tre, dunque, gli elementi del racconto che compongono il suo scheletro: vita, morte e fuga. E quest’ultima non è altro, infine, che l’incipit di una nuova vita.

  • Titolo originale: Eleonora
  • Prima pubblicazione: The Gift: a Christmas and New Year’s Present for 1842

Eleonora come storia probabile

Tutto ciò che narra Poe in questo breve racconto può essere letto e visto con varie chiavi di lettura. Se la presenza di Eleonora può, per qualcuno, far avvicinare la storia al fantastico, tuttavia Poe non scrive chiaramente di questa presenza.

E’ dunque una sensazione, è l’espressione di un sentimento profondo che Poe innalza a una forza tale da regolare la natura. E’ dunque una storia d’amore, drammatica, ma a lieto fine anche. Reale come reale è l’amore decantato da Poe.

Informazioni su Daniele Imperi 643 Articoli
Scrivo testi per il web e correggo bozze di manoscritti. Scrivo anche sul mio blog «Penna blu» e sull’aerosito ufficiale di F.T. Marinetti.

2 Commenti

  1. L’ho riletto l’altra sera..Uno di quei racconti che mi lascia il sapore di sospeso in bocca(ho già detto che adoro questa sensazione,vero?).
    L’elemento poetico e soprannaturale,a parer mio,si fondono qui con quella tipica musicalità propria della miglior narrativa di Poe.
    Mi chiedo sempre quanto ci sia di reale in quest’alone di indefinito che Poe lascia trapelare dalle sue pagine…

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