La città di Baltimora ha tagliato i fondi per la Edgar Allan Poe House e il Museo annesso. La casa rappresenta uno dei più forti collegamenti fra Poe e la città che lo reclama come suo. La casa di Poe aveva dovuto autofinanziarsi già dalla metà dello scorso anno o avrebbe chiuso.
Il museo non ha ricevuto alcun denaro dalla città dalla scorsa estate, quando il sindaco Stephanie Rawlings-Blake tagliò fondi e aumentò le tasse per coprire un deficit di 121 milioni di dollari. La casa è andata avanti col denaro che nel corso degli anni aveva racimolato il suo curatore Jeff Jerome.
La Poe House era stata finanziata per 80.000 dollari l’anno, inclusi lo stipendio di Jerome, un sistema di sicurezza, servizi pubblici e forniture. Jerome ne è stato il curatore e unico impiegato da quando la città ha preso il controllo della casa nel 1979.
Poe visse con sua zia, le cugine e la nonna in una casetta nella zona ovest di Baltimora dal 1832 al 1835, prima che diventasse famoso per le sue storie macabre. Non abitò più a Baltimora, ma vi morì e vi fu sepolto.
Baltimora ha per lungo tempo promosso il suo collegamento con Poe, chiamando anche col nome di Ravens una squadra della National Footbal League in suo onore. Inoltre ha lanciato una serie di celebrazioni in occasione del bicentenario della sua nascita nel 2009.
I funzionari della città dicono che non abbandoneranno la Poe House e restano ottimisti. Lo scorso autunno la città aveva lanciato un piano per rendere il museo autosufficiente e aveva ricevuto quattro offerte. Il vincitore della gara sarà assunto come consulente per attuare il piano d’impresa con l’obiettivo di affidare la Poe House a nuovi operatori, quando il finanziamento scadrà nel giugno 2012.
«Quel posto non è mai stato redditizio. È il tipo di posto che ha bisogno di finanziamenti pubblici, che ne ha sempre bisogno per andare avanti», dice Edward Pettit, uno studioso di Poe di Filadelfia, che ha discusso con Jerome su quale città debba reclamare Poe come suo. Una casa in cui ha abitato Poe a Filadelfia è gestita dal National Park Service.
«È una farsa che Baltimora, la città che ospita la casa in cui visse il più famoso scrittore americano di sempre, non finanzierà la casa. È assolutamente, incredibilmente stupido», aggiunge Pettit.
È in questa casa che Poe scrisse alcune delle sue storie più recenti, come Berenice. Nella casa è presente uno scrittoio, ma Jerome pensa sia più probabile che Poe scrivesse al piano terra, accanto al camino.
Il museo è aperto tre giorni a settimana, per quattro ore al giorno, e riceve fra i 3000 e i 4000 visitatori all’anno.
E’ la conferma che stiamo contaminando con la nostra
“stupidità-controculturale” anche realtà geografiche con risorse economiche considerevoli.
Ci aspettiamo anche da Baltimora il consiglio di “confezionare un panino con gli scritti di Poe”.
Passerà anche questa.
Buon lavoro,
Angelo Liberati
In effetti da un paese come gli USA non mi sarei aspettato una situazione del genere.
Io aspetto con ansia il 2012 per vedere la fine che faremo tutti quanti…