Fondatore della rivista telematica su Edgar Allan Poe
Sono un blogger e scrivo articoli per blog aziendali e di liberi professionisti e testi per siti web. Ho iniziato la mia avventura su internet nel 2000, quando ho creato il mio primo sito, e da allora non ho smesso di creare contenuti nel web.
Fin da ragazzino ho avuto la passione per il giornalismo, così un giorno creai 2 riviste usando quello che avevo a disposizione: ritagli di giornale, fogli di quaderno, colla e la macchina da scrivere svedese di mia madre, la Halda modello Cicero.
Come è nata la tua passione per Poe?
Una raccolta di racconti di Poe è stato l’8° libro che ho letto in vita mia, quando ero ragazzo: ma il suo nome mi era noto da molto prima, anche se non ricordo come. Sapevo che aveva scritto storie horror, un genere narrativo che mi ha sempre appassionato, e ero curioso di leggerle.
Era una raccolta pubblicata in edicola da Fabbri Editori negli anni ’60, “I grandi della letteratura”. Là ho potuto apprezzare i racconti più famosi, e forse più belli, di Poe: “Berenice”, “Il pozzo e il pendolo”, “Una discesa nel maelström”, “Il barile di Amontillado”, “La caduta della casa degli Usher”, “William Wilson”, “Il ritratto ovale” e altri.
La nascita di un sito su Poe
Nel 2007 ho voluto unire la mia passione per il blogging con quella per Edgar Allan Poe, dando vita a un blog inizialmente acerbo: edgarallanpoe.it. Nel corso degli anni sono entrati dei collaboratori, che hanno contribuito con materiale e articoli originali.
Nel 2017 ho selezionato una serie di argomenti da trattare nel sito, per approfondire il mondo che ruota attorno a Poe. Due anni anni dopo ho modificato alcune sezioni del sito, per migliorare la categorizzazione dei contenuti.
Infine, a inizio 2020, il sito è diventato una rivista telematica aperiodica.
Perché si continua ancora a leggere Poe?
Ogni volta che si legge un racconto di Poe, c’è sempre qualche elemento nuovo che appare. Poe è stato un vero pioniere letterario, un autore con una vasta cultura e un’elevata capacità nel sondare l’animo umano.
Le sue storie dell’orrore non possono essere lette come semplici racconti popolari, perché rappresentano un orrore interiore, psicologico, che difficilmente può essere compreso a una prima lettura.
Ma soprattutto si continua ancora a leggere Poe perché, a distanza di oltre 2 secoli dalla sua nascita, non ha perso neanche minimamente il suo fascino. Il fascino di un autore versatile, scomparso prematuramente e in circostanze mai chiarite.
3 opere di Poe che ti sono rimaste impresse
È riduttivo scegliere soltanto 3 opere fra i tanti racconti e poesie, il romanzo, gli articoli e i saggi che ha scritto Poe. Ne scelgo dunque 3 fra una rosa di 11 che ancora ricordo e che lessi da ragazzo. Sono storie che mi hanno lasciato sensazioni uniche e ancora vivide dopo tanti anni:
- “Berenice”: perché l’orrore si svela soltanto alla fine, con una maestria che lascia senza fiato.
- “Gli occhiali”: perché lascia interdetti. Una storia incredibile, eppure resa realistica da Poe.
- “I delitti della Rue Morgue”: perché è un gioiello della letteratura poliziesca, impossibile da emulare.